Una vivace e avvincente narrazione attraverso la penna d'un professionista milanese - non credente - colpito dal tributo di affetto e devozione versato da una marea di gente alle esequie del cardinale Schuster. Marco Garzonio offre un approccio inedito e profondo alla personalità del vescovo; insieme mostra come il Cardinale si relazioni alla complessità del tessuto ecclesiale, sociale, politico della Chiesa Ambrosiana negli anni tormentati in cui visse la sua avventura pastorale (1929-1954) e Milano patì il fascismo e la guerra, per passare poi dalla lotta di Liberazione alla Ricostruzione. Schuster testimonia una fede che inquieta per radi-calità, capacità di riannodare i fili di una civiltà sfaldata, attingendo alla forza sorgiva e creativa del vangelo. A venticinque anni dalla beatificazione di Schuster, e altrettanti dalla prima edizione di questo libro, la presente nuova pubblicazione si accompagna all'auspicio che la straordinaria avventura di una città e del suo vescovo qui rievocata sia un esempio che dalle crisi, anche gravi, si può uscire migliori, cambiati dentro e con stili di vita ispirati a sobrietà e solidarietà. Questo è «ricostruire».
Sia in Italia sia all’estero, è cambiata la percezione di Milano, non è più la città «grigia e triste» degli anni Settanta e raccontare questo cambiamento attraverso le parole di uno dei suoi più attenti osservatori, celebre psicanalista, firma de Il Corriere della Sera, può essere di stimolo a decisioni oggi imprescindibili per l’intero Paese. “La politica è coraggio, ma non incoscienza”, ha detto il sindaco Giuseppe Sala, capire come è cambiata una città complessa e difficile come Milano è importante oggi per immaginare come possa cambiare il Paese.
“Milano non è bella, è un tipo”, diceva Guido Vergani. Oggi invece i milanesi pensano che sia bella, e obiettivamente è migliorata: ha cambiato vestito. Molti identificano Expo come un punto di svolta, ed è vero, ma soprattutto ha richiamato l’attenzione su ciò che la città stava già diventando. Più internazionale e aperta, cosa che tutto il nostro Paese dovrebbe essere e a volte non è. Per Milano è l’unica possibilità; è nelle corde dei suoi cittadini. Ma come è cambiata, cosa è successo? Quali gli investimenti e le difficoltà? Scoprire questi dati attraverso i testi che dal 2000 a oggi Garzonio ha redatto in occasione degli annuali report sulla città promossi da Ambrosianuem, di cui è presidente, è compiere un viaggio non sono temporale nella storia della città, ma di significato, politico e decisionale nonché culturale e umano.
Marco Garzonio, psicologo analista, psicoterapeuta, editoriali- sta del Corriere della Sera, è uno dei maggiori esperti del pensiero di Carlo Maria Martini.
È presidente della Fondazione culturale Ambrosianeum.
Il "sentimento del tempo" pervade la terza "prova poetica" di Marco Garzonio. Dopo Siamo il sogno e l'incubo di Dio (2015) e I profeti della porta accanto (2017), il nuovo canto nasce nella sofferenza per il diffuso clima di disumanità (la «cultura dello scarto» di papa Francesco) e s'appella allo spirito della generazione dell'Autore, «nata con la guerra». Ad essa Garzonio dedica l'opera perché continui a «promuover la memoria, stupirsi, sognare, esser solidale, liberamente pensare» e «passi il testimone a chi già ci cammina a fianco e a chi solo l'amore riesce a immaginare». Chi non si arrende dispone degli attrezzi per resistere anche alle catastrofi e porre le basi di ogni Ricostruzione. Prefazione di Lucilla Giagnoni.
«Vedete, sono uno di voi» è il titolo del docu-film di Ermanno Olmi su Carlo Maria Martini. È anche il titolo di questo libro-intervista, curato da Marco Garzonio, in cui Olmi riprende i temi fondamentali del film, tratteggiando il «suo» personale ritratto di Martini, visto come figura emblematica della chiesa contemporanea e della società italiana. L'occhio di Olmi ci rivela un Martini sorprendente.
Con questa raccolta prosegue la prova poetica di Marco Garzonio cominciata in Siamo il sogno e l’incubo di Dio (Àncora, 2015). I temi, scrive l’autore, «restano il cammino personale e i sussulti del mondo, impastati con quel Dio che sempre più mi cerca, mi inquieta, mi stana». A legare volti, luoghi, eventi evocati dalla parola poetica (da Martini a Turoldo, da Milano all’amata valle Spluga, dal terrorismo fondamentalista ai profughi che premono alle porte di un’Europa cinica e distratta) la riflessione sui profeti della porta accanto, coloro che – nelle parole dell’autore – «ci parlano e ci addestrano con gesti o silenzi, col fatto solo di esserci e affrontare ogni giorno le difficoltà della vita secondo sobrietà, semplicità, onestà, con quel sano strabismo dell’anima che porta ad avere un occhio sugli altri e l’altro su se stessi». «Garzonio è un profeta della porta accanto, in cerca della sua visione. Uno che a ogni tramonto, davanti al sole che scende, senza nostalgia lo guarda / che ancora è lungo il giorno sino a notte. Lungo è il giorno, e santo, a saperlo godere e inseminare, come Marco, di pollini di poesia e profezia » (dalla prefazione di Ermes Ronchi).
Quaranta composizioni poetiche che vanno dalla riflessione esistenziale alla rievocazione interiore di luoghi del cuore (come Milano e Gerusalemme) e di figure significative (come Etty Hillesum e papa Francesco). Su tutti, spicca la memoria di Carlo Maria Martini, di cui Garzonio è considerato uno dei più acuti biografi. "Cronache dell'anima scandite entro una scansione di tempo preciso, 'da Martini a Bergoglio': evocata la stagione della nascita dei testi, ma evocato anche un amore, non celato, quasi da privilegio, per un vescovo e un papa. (...) Spesso nelle pagine cogli una passione ferita - siamo il sogno, ma siamo anche l'incubo di Dio -, passione che leva grido, a volte anche urlo dalle poesie, là dove immobilità, indifferenze, ingiustizie sporcano sogni, nella vita della società e della chiesa" (dalla prefazione di don Angelo Casati).
Un medico si reca in Terra Santa.È un momento particolare della sua vita: 56 anni, crisi in famiglia (moglie e due figli), affermato in una professione di cui è però ormai difficile trovare il senso, rapporti sociali improntati a un sostanziale conformismo. L’incontro con Rut, guida ebrea, la conoscenza di altri partecipanti al viaggio, la capacità evocativa dei luoghi (dalla Galilea al deserto di Giuda) aiutano Giovanni Picapedra, il protagonista, a capire le ragioni delle sue difficoltà e le conseguenze per il futuro. Giunto a Gerusalemme, ultima tappa dell’itinerario, Giovanni gira per la città vecchia. Entra nella bottega di un antiquario arabo dove si imbatte in una sorpresa:un antico codice.È il manoscritto di due lettere di san Paolo: l’Epistula Beati Pauli Apostoli ad Romanos Secunda e l’Epistula ad Mediolanenses Prima.È incuriosito e turbato.Capisce che si tratta di opere sinora sconosciute. Non sa che fare, attratto e diffidente insieme. Prende tempo.Rivolge all’antiquario una vaga promessa di tornare il giorno successivo.È la via per liberarsi del venditore. La notte,invece,ha un lungo sogno/incubo,che lo lascia esterrefatto.Vede due protagonisti degli anni della sua formazione.Sono Paolo VI e Pier Paolo Pasolini che hanno un confronto-scontro sull’attualità di san Paolo.In nome di questi il Papa sprona i cristiani «a fare di più», mentre l’artista contesta alla Chiesa l’incapacità di parlare al mondo contemporaneo,accusandola di non aver più «la furia paolina». Al risveglio cade ogni remora. Giovanni acquista il prezioso documento e in modo un po’ misterioso riesce a portarlo fuori da Israele. I testi, tradotti, vengono riportati in appendice del libro.Sono «aprocrifi» finalmente ritrovati dopo una sofferta ricerca umana e spirituale. L’impresa del protagonista è, insomma, la metafora di un recupero dell’attualità di san Paolo oggi.
AUTORE Marco Garzonio, psicoanalista e psicoterapeuta,ha lavorato per anni come giornalista al Corriere della Sera,al quale collabora tuttora.È docente di Psicologia del sogno alla Scuola di Psicologia del Centro Italiano di Psicologia Analitica (CIPA) e coordinatore scientifico del Corso di perfezionamento dell’Associazione per la Sandplay Therapy (AISPT). Insegna anche allo IULM presso il Corso di Laurea in Comunicazione e gestione nei mercati dell’arte e della cultura. È autore di numerosi volumi,tradotti anche all’estero,tra cui i più recenti sono:Il Cardinale. Il valore per la Chiesa e per il mondo dell’Episcopato di Carlo Maria Martini (Mondadori, 2002), Le donne, Gesù, il cambiamento. Contributo della psicoanalisi alla lettura dei Vangeli (La biblioteca di Vivarium, 2005), La vita come amicizia (San Paolo, 2007). Con Paoline ha pubblicato: Lazzaro. L’amicizia nella Bibbia(1994).