"La Provvidenza mi ha permesso di partecipare a tutte le sessioni dell'assemblea. Sono profondamente convinto che il Vaticano II ha dotato la Chiesa della nostra epoca del linguaggio autentico dello Spirito Santo, che dobbiamo seguire, incarnandolo nella vita sia comunitaria sia individuale, secondo la vocazione di ciascuno e il 'grado del dono' ricevuto. Questo riguarda ogni cristiano, ogni religioso, ogni prete, ogni vescovo e per conseguenza il vescovo di Roma, successore di Pietro. Ne ero convinto il 16 ottobre 1978. Mi sono affidato allo Spirito Santo che si è rivolto alla Chiesa e al mondo attuale anche oggi e cerco, secondo le mie forze, di professare e di realizzare ciò che credo." (Giovanni Paolo II)
Il volume raccoglie in maniera plastica il pensiero di Giovanni Paolo II nelle omelie che ha rivolto in 25 anni di pontificato all'inaugurazione dell'anno accademico delle università pontificie. A partire dal 1978 fino al 2002 è possibile descrivere un tracciato che, anno dopo anno, ha portato il Santo Padre a delineare le motivazioni degli studi compiuti a Roma e le finalità sottese. È facile trovare un magistero che si fa forte dell'esperienza precedente di Karol Wojtyla, professore di etica prima a Cracovia e a Lublino poi. Tra le righe, è possibile verificare i ricordi, a volte la nostalgia, ma soprattutto le convinzioni che hanno segnato il suo magistero petrino.