A oltre quarant'anni dalla pubblicazione del Decreto del Vaticano II Inter mirifica (4 dicembre 1963), con questa Lettera apostolica Giovanni Paolo II, in considerazione del rapido sviluppo delle tecnologie nel campo dei media, intende richiamare l'attenzione dei responsabili delle comunicazioni sociali perché tornino a riflettere sulle "sfide" che le comunicazioni sociali costituiscono per la Chiesa. La Chiesa, infatti, non è soltanto chiamata a usare i media per diffondere il Vangelo ma, oggi più che mai, a integrare il messaggio salvifico nella "nuova cultura" che i potenti strumenti della comunicazione creano e amplificano. Nei mezzi della comunicazione la Chiesa trova anche un sostegno prezioso per diffondere il Vangelo e i valori religiosi, per promuovere il dialogo e la cooperazione ecumenica e interreligiosa, come pure per difendere quei solidi principi che sono indispensabili per costruire una società rispettosa della dignità della persona umana e attenta al bene comune. Per questo essa li impiega volentieri, anzi Giovanni Paolo II auspica una sorta di revisione pastorale e culturale per affrontare in modo adeguato il passaggio epocale che stiamo vivendo
Lettera apostolica di Giovanni Paolo II all'episcopato, al clero e ai fedeli sul Santo Rosario.
La Commissione Teologica Internazionale offre una riflessione teologica sulle condizioni di possibilità degli atti di "purificazione della memoria", legati al riconoscimento di colpe del passato. Scopo del testo non è quello di prendere in esame casi storici particolari, ma di chiarire i presupposti che rendano fondato il pentimento relativo a colpe passate.
Un invito di Giovanni Paolo II "ai miei fratelli e sorelle anziani" perché valorizzino la propria esperienza e facciano sì che da essa scaturisca la speranza che può diventare sostegno per le giovani generazioni.
Giovanni Paolo II in questa enciclica volge lo sguardo al mistero della misericordia divina. Contempla la rivelazione e l'incarnazione della misericordia del Padre nella persona di Cristo e riflette sul concetto di misericordia nell'Antico Testamento. Poi, a partire dal compimento della rivelazione della misericordia nella croce e nella risurrezione, espone la missione della Chiesa di professare e proclamare tale misericordia.
Con questa enciclica Giovanni Paolo II rende omaggio al documento di Paolo VI e al suo insegnamento e riafferma la continuità della dottrina sociale della Chiesa. Riprendendo la sintesi elaborata dal Concilio Vaticano II nella Costituzione Gaudium et Spes sottolinea il carattere etico e culturale della problematica relativa allo sviluppo sociale ed economico, e parimenti, la legittimità e la necessità dell'intervento in tale campo da parte della Chiesa.
Questa lettera apostolica di Giovanni Paolo II, diretta all'Episcopato, al clero e ai fedeli, è una esortazione a risvegliare l'importanza fondamentale della domenica, Pasqua della settimana. Riscoprirne il senso, il suo "mistero", il valore della sua celebrazione, il suo significato per l'esistenza cristiana ed umana. Una esortazione a non aver paura di donare il nostro tempo a Cristo, perché il tempo donato a Lui non è mai tempo perduto, ma piuttosto guadagnato per l'umanizzazione profonda dei rapporti e della vita.
Nel centenario della pubblicazione dell'epistola enciclica Quamaquam pluries di papa Leone XIII e nel solco della plurisecolare venerazione per san Giuseppe, Giovanni Paolo II offre in questa esortazione apostolica alcune riflessioni su San Giuseppe. Partendo dal quadro che di San Giuseppe offrono i vangeli il Papa riflette sulla sua figura di "Depositario del mistero di Dio" e "uomo giusto e lo sposo verginale" che santificando la vita quotidiana nella perfezione della carità ha saputo coniugare la vita attiva con quella contemplativa.
Lettera di Giovanni Paolo II indirizzata a tutte le donne del mondo, scritta nel segno della condivisione e della gratitudine, mentre si preparava la IV Conferenza Mondiale sulla donna che si è tenuta a Pechino nel 1995, promossa dall'Organizzazione delle Nazioni Unite. Nella lettera il Papa esprime il pensiero della chiesa in difesa della dignità, del ruolo e dei diritti delle donne, parlando al loro cuore e alla loro mente. Giovanni Paolo II invita le Nazioni Unite a valorizzare "il genio della donna" e "a mettere in luce la verità sulla donna".
Pubblicato nel 1996 da Giovanni Paolo II, il documento vuole offrire alle persone consacrate, ai Pastori e ai fedeli, i frutti dell'Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, raccolta per riflettere sul tema "La vita consacrata e la sua missione nella Chiesa e nel mondo". Il testo si articola in tre capitoli fondamentali: le sorgenti cristologiche-trinitarie della vita consacrata, la vita consacrata segno di comunione nella chiesa e la vita consacrata epifania dell'amore di Dio nel mondo.