L'evangelista Giovanni non racconta l'istituzione dell'Eucaristia ma ci regala alcune pagine uniche e originali, che desiderano avvicinare il lettore al cuore stesso di Gesù. Tra queste emerge senza dubbio il discorso di addio, che occupa i capitoli dal 13 al 17. Negli ultimi, intensi momenti della sua vita, Gesù istruisce i suoi discepoli per aprirli alla comprensione del mistero della sua passione, morte e risurrezione. Tra i più studiati e discussi del Nuovo Testamento, questi capitoli giovannei hanno spesso dato l'impressione di essere un "mosaico in frantumi", i cui pezzi sono accostati senza ordine. Al contrario l'autore, che ha lungamente studiato la questione, presenta le ragioni che inducono a ritenere l'addio di Gesù un "discorso scritto con ordine".
La prima Lettera di Giovanni è considerata uno dei testi del NT più densi di dottrina - basti pensare alle affermazioni su Dio luce e amore, alle confessioni di fede cristologiche e alle esigenti condizioni della nostra comunione con Dio - ma anche uno dei più difficili per l'insieme dei problemi che presenta. Il volume affronta principalmente quello della struttura letteraria del testo giovanneo: nella prima parte l'autore espone il vasto panorama storico dei vari tentativi di soluzione, nella seconda propone una nuova soluzione che tocca il livello letterario, retorico e teologico.