A cena con Annie in un diner di Manhattan oppure a pranzo da Hannah e le sue sorelle il Giorno del Ringraziamento, e ancora in un bistrot di Parigi, al Gritti di Venezia o in un pub londinese. Woody Allen sorprende anche per come utilizza nei suoi film il cibo e le bevande. Che sia per far pensare e sentirsi "più intelligenti", per sognare gli amori più dolci e frustranti, per parlare e parlare con gli amici, per descrivere nevrosi da raccontare sul lettino dello psicanalista, in ogni caso il cibo è spesso il "contorno" giusto della narrazione del grande regista americano. Da Ciao Pussycat a Vicky Cristina Barcelona il percorso è lungo, ricco di sorprese e di riferimenti culinari inaspettati.
Morti ammazzati, chiacchiere fra donne, segreti di famiglia, passioni inconfessabili, atti puri e impuri, prosa e poesia ma soprattutto tanto gusto e tanti sapori si trovano nei film di Pedro Almodovar. Con tutte le ricette tratte dai suoi film.
La memoria è essenziale per chi, come Marcel Proust, va alla ricerca del tempo perduto ma è pure fondamentale per chi va alla ricerca delle ricette del tempo che fu. Curiosando nelle cucine dei Guermantes, dei Verdurin, di Françoise e del Grand Hotel di Balbec questo volume ci conduce nel mondo della Belle Epoque proponendo i piatti del romanzo più sontuosi come la Salade Japonnaise, più tradizionali come il Boeufen gelée e più semplici come la Madeleine, quel dolcetto dal nome tanto grazioso che scatenò nella mente del romanziere francese il viaggio a ritroso nel tempo nel quale le papille gustative diventano l'organo che scatena i ricordi più deliziosi ma anche più terribili.