Dopo Colloqui minimi, Ettore Gotti Tedeschi continua a dialogare con i personaggi del passato: questa volta i suoi Colloqui massimi sono consacrati a una serie di “maestri” del pensiero (magari non sempre “buoni”), in maniera più lunga e approfondita. È così possibile incontrare Giovanni Papini, Romano Guardini e san Josemaría Escrivá, ma anche Cartesio, Nietzsche e Bertrand Russell, e dialogare con loro su temi decisivi per la formazione di una generazione “senza più maestri”. Lo stile è sempre quello polemico e politicamente scorretto tipico dell’Autore, con un occhio di riguardo per la Chiesa e l’economia, nella convinzione che è quanto mai necessario oggi controbattere a chi diffonde una cultura inquinante dal punto di vista educativo, culturale e spirituale.
L'ex banchiere vaticano interroga profeti, santi, eretici, re, papi, artisti, filosofi ed economisti: una cavalcata millenaria e politicamente scorretta che fotografa l’attuale situazione di crisi.
Una serie di immaginari colloqui con importanti personaggi del passato dal piglio polemico e politicamente scorretto per spiegare come la verità si sia modificata (o sia stata modificata) nel corso della storia. Scorrono uno dopo l’altro angeli, profeti, patriarchi biblici, santi, eretici, scienziati, artisti, re, papi, filosofi, teologi ed economisti: con ognuno di loro l’Autore dialoga brevemente, ragionando sul loro pensiero e fornendo un’interpretazione morale ai loro enunciati. Alla fine di questo percorso millenario c’è ben poco da stare allegri: il mondo che vediamo intorno a noi vede l’affermazione del brutto, lo svuotamento di significato, la scomparsa della fede, il crollo dell’autorità morale, la decadenza della Chiesa, lo smarrimento dottrinale, l’irrilevanza dei cattolici, la vittoria della gnosi, la distruzione della civiltà occidentale. Questa impietosa analisi del presente sembra l’unica strada di speranza per il futuro.