Il vincolo coniugale, studiato nel complesso dell'«edificio» sacramentale, presenta delle caratteristiche particolari. Mentre alcuni sacramenti generano un carattere, che lega il soggetto in maniera indissolubile al Corpo di Cristo e lo proietta all'incontro escatologico, il vincolo matrimoniale genera secondo alcuni teologi un «quasi-carattere», in quanto apporta una quasi-consacrazione, anche se non una trasformazione escatologica, che va al di là della morte. Il matrimonio richiama alle realtà di questo mondo creato, facendo sì che gli sposi, vincolati fino alla morte, entrino nello stesso cammino di Cristo Sposo con la Chiesa Sposa, conducendo tutta la realtà creata verso la trasformazione in Cristo.
Il sinodo straordinario sulla famiglia indetto da Papa Francesco ha suscitato un intenso dibattito nella Chiesa cattolica. Tra le questioni discusse spicca quella della possibile ammissione all'Eucarestia dei divorziati. Ma è possibile cambiare la dottrina sul matrimonio e la famiglia? Le pagine che seguono vertono su questa domanda, esaminano cos'è la dottrina, per andare così alla radice delle questioni in discussione: qual è il vincolo che lega la dottrina all'agire cristiano e alla pastorale della Chiesa? Come si evolve la dottrina in ogni cultura e, specialmente, a contatto con l'epoca moderna?