Il libro che Benedetto XVI ha voluto fosse pubblicato dopo la sua scomparsa. Negli anni immediatamente successivi al Concilio Vaticano II, il volume "Introduzione al cristianesimo" faceva conoscere al grande pubblico un giovane teologo tedesco. Oggi, a conclusione della sua vita e in veste di papa emerito, Benedetto XVI affida in eredità quest'opera agli uomini tutti per condividere le sue ultime riflessioni su alcuni temi fondamentali della religione cristiana. Al centro vi è la misericordia di Dio, che nasce da una passione d'amore verso ogni creatura. Al servizio di Dio sono i sacerdoti, chiamati a stare alla sua presenza e a essere testimoni del suo amore. Vi sono poi i temi del dialogo con le altre religioni, con gli ebrei, il popolo della promessa, con le confessioni cristiane, con il mondo. Questo dialogo, tuttavia, non può prescindere dai contenuti centrali del credo: l'incarnazione del Figlio di Dio, la fede nella morte e resurrezione di Gesù, la presenza eucaristica, la comunione fraterna nella Chiesa, i temi centrali della morale cristiana. Come recita il sottotitolo, il volume è quasi un testamento spirituale, dettato dalla sapienza del cuore di un maestro sempre attento alle attese e alle speranze dei fedeli. Negli anni trascorsi nel monastero Mater Ecclesiae in Vaticano la sua presenza discreta e la sua preghiera sono state un sostegno importante per la vita della Chiesa. Da lì osservava benevolo la natura, specchio dell'amore di Dio creatore, dal quale proveniamo e verso il quale siamo diretti. Da lì guardava al suo paese d'origine, la Germania, all'Italia ove trascorse buona parte della sua vita, alla Francia che lo accolse nella sua Académie, all'intera Europa. A questi paesi il papa emerito affida, con voce flebile ma appassionata, la sua richiesta di non rinunciare all'eredità cristiana, che è un patrimonio prezioso per l'intera umanità. In vita, Benedetto XVI non sempre è stato compreso. Nessuno, tuttavia, ha potuto negare la lucidità del suo pensiero e la forza delle sue argomentazioni, che quest'ultima opera egregiamente raccoglie.
In occasione del 92° compleanno di Benedetto XVI un volume inedito che tratta un argomento importantissimo e quanto mai contemporaneo.
Un ampio articolo del papa emerito che interrompe per un attimo il suo silenzio per un argomento – il rapporto tra ebrei e cristiani – che gli sta particolarmente a cuore. Un vecchio pontefice la cui parola si fa sempre più flebile come un’ eco che giunge da un mondo lontano e un giovane rabbino che vive nella Vienna sempre più laica e distratta del XXI secolo. Sono due autorevoli rappresentanti rispettivamente del cristianesimo e dell’ ebraismo.
Inizialmente l’ articolo di Benedetto, che tocca i punti più delicati del dialogo ebrei-cristiani, suscita perplessità tra gli esperti.
Anche il rabbino capo di Vienna, Arie Folger,gli risponde inizialmente con toni severi.
Benedetto, tuttavia, accetta la sfida che prende la forma di una corrispondenza di grande interesse culturale e religioso.
Il tutto si conclude con una visita privata di tre importanti autorità religiose ebraiche al papa emerito.
Il volume contiene l’ articolo di Benedetto, la replica di Folger, la loro corrispondenza, i documenti più importanti del dialogo ebrei-cattolici.
Il rabbino Folger scrive una prefazione di grande apertura e apprezzamento nei confronti del papa emerito.
Un libro per tutti: centri e parrocchie aperte al dialogo; interessati alla pace tra i popoli e le religioni; gli ammiratori del papa emerito e tutti coloro che vogliono avere un’idea chiara su un argomento importantissimo nel contesto attuale.