Robert Louis Stevenson è uno degli autori classici usciti da quel particolare crogiolo artistico che fu l'800, ma allo stesso tempo è un autore senza tempo, che continua ad affascinare nuove generazioni di lettori. Le sue storie affondano le radici nelle Ballate tramandate di generazione in generazione, ma anche nella storie realmente accadute di eroi e di traditori, di amore e di onore, che diventano dei veri capolavori allegorici. È il caso dell'Isola del Tesoro, e di un'altra opera, scritta poco prima che l'autore, gravemente malato, lasciasse la Gran Bretagna per i climi migliori nei Mari del Sud, dove si spense a soli 44 anni. Un'opera che sposta lo scontro all'interno dell'anima stessa dell'uomo: Lo strano caso del Dottor Jekyll e Mister Hyde. Un viaggio inquietante negli abissi della mente e del cuore, là dove si può incontrare il proprio doppio e lottare con esso. Stevenson dunque come esponente di una letteratura della gioia, ma anche come esploratore dello spirito. Narratore brillante e suggestivo, in grado di far sognare il lettore come pochi altri: riscoprire Stevenson significa riempirsi di stupore.
Un'indagine sull'indagatore più famoso di tutti i tempi: questo libro informatissimo ci mette sulle tracce di Sherlock Holmes con garbo e con dovizia di particolari (di «indizi», per dirla con parole sue). È un viaggio nel mondo creato da Arthur Conan Doyle alla scoperta di un personaggio più vivo che mai, continuamente rivisitato dal cinema e dalla letteratura, il più grande investigatore di tutti i tempi che da 130 anni continua a risolvere nuovi casi; ma è anche la biografia di un uomo che avrebbe voluto ottenere la fama e la gloria per mezzo dei romanzi storici, e che invece finì involontariamente per reinventare e rendere opera d'arte il romanzo giallo. Scopriremo i legami con il metodo diagnostico dei medici, il fatto che Conan Doyle un po' ce l'aveva con Holmes, la profondità di ragioni e di idee, ma anche di turbamenti, che si nascondono sotto l'apparente levità di quelle storie avvincenti. E alla fine si capisce che in gioco c'è niente di meno del problema del male e di come affrontarlo, e che i gialli, almeno «questi» gialli, sono una metafora della condizione umana.
Si tratta di una rilettura dei temi cristiani nell'opera di J. R. R. Tolkien, autore universalmente noto. L'elemento religioso, fortemente radicato nelle storie di Tolkien e nel loro simbolismo, nasce dal desiderio di comunicare la Verità. Con una trattazione piuttosto agile, il volume presenta una visuale ampia sugli aspetti biografici di Tolkien e fornisce un aiuto alla comprensione del mondo simbolico da lui creato.
La confezione include la nuova edizione di "Tolkien il mito e la grazia" e "La mappa de «Lo Hobbit»".
Mary Godwin Shelley, una ragazza non ancora ventenne, duecento anni fa diede alle stampe un romanzo destinato a diventare una delle opere letterarie più singolari della Modernità: Frankenstein, il cui sottotitolo, Il moderno Prometeo, faceva intravedere la grande portata del romanzo, gli echi delle grandi opere che lo avevano influenzato, le suggestioni delle scoperte nel campo della fisica e della chimica e quella componente gotico-romantica che solo in un animo sensibile e appassionato poteva sintetizzare la pienezza del sublime. Mary visse in un periodo di grandi rivolgimenti, storici, sociali e soprattutto scientifici. Un periodo dove già iniziava un dibattito etico derivato dalle nuove straordinarie scoperte che avevano suscitato molte domande sui confini tra la vita e la morte e il potere su di essi degli scienziati.Mary scelse di raccontare questi dubbi e queste angosce in un romanzo che diverrà il capostipite del genere fantastico-gotico, nonché della narrativa di fantascienza.A duecento anni dalla pubblicazione il romanzo della Shelley continua a interpellare le coscienze, ad affascinare i lettori, a ispirare il cinema, la musica, la letteratura.
Rilettura dei temi cristiani nell'opera di J.R.R.Tolkien, in una edizione ampliata rispetto alla prima.
L'elemento religioso nasce dal desiderio di comunicare la Verità attraverso simboli e visioni. Il volume presenta al lettore un'esauriente biografia di Tolkien e fornisce un aiuto alla comprensione del mondo simbolico da lui creato. Il nuovo capitolo riguarda l'inedito di Tolkien, dal titolo I figli di Hurin.
"Il Vangelo - scriveva Tolkien - è la più grande Fiaba, e produce quella sensazione fondamentale: la gioia cristiana che provoca le lacrime perché qualitativamente è simile al dolore, perché proviene da quei luoghi dove gioia e dolore sono una cosa sola, riuniti, così come egoismo e altruismo si perdono nell'Amore".