Questo libro è una straordinaria dichiarazione di speranza rivolta ai più giovani, alla generazione digitale e interconnessa che si avvicina all'età adulta in un momento particolare del nostro pianeta: i diritti che per i loro genitori sembravano acquisiti sono oggi minacciati da cambiamenti climatici, da nazionalismi sempre più diffusi e da una crisi economica e sociale che ha pochi precedenti nella storia. Eppure tutti questi disastri non sono semplici fatalità, ma nascono da colpe ben precise dell'uomo. E l'uomo può quindi porvi rimedio. Per farlo, secondo il Dalai Lama è necessaria una vera rivoluzione degli animi che sia capace di passare da un sistema di pensiero isolato e individualista a una coscienza collettiva e planetaria, individuando nell'altruismo la vera, pragmatica soluzione alle grandi difficoltà del nostro tempo. L'invito è cambiare la nostra mentalità per poter cambiare il mondo, superare la cultura dominata dall'idea della competizione e della divisione e puntare invece su giustizia e condivisione. Perché ciascuno è parte fondamentale dell'ecosistema Terra, e nessuno deve sentirsi escluso.
Tenzin Gyatso, il quattordicesimo Dalai Lama, ha settantaquattro anni, "ma la sua coscienza si estende per sette secoli di storia". Collocandosi in una linea di reincarnazione che risale al 1391, la sua esistenza costituisce un ponte tra passato e futuro, e assume una dimensione universale che ha valore per l'intera umanità. Ecco perché questa "autobiografia spirituale" rappresenta un evento che consente a ognuno di noi non solo di conoscere una personalità d'eccezione nella sua ricchezza e complessità, ma anche di diventare più consapevoli della nostra condizione attuale, per migliorarla e preservare così l'avvenire delle generazioni più giovani. Trasformarsi per trasformare il mondo, questo è l'insegnamento che il Dalai Lama intende trasmetterci attraverso la propria esperienza di uomo, di religioso, di capo spirituale. Il Dalai Lama parla di se stesso, rievoca i ricordi d'infanzia, gli aneddoti, le gesta delle sue vite anteriori, ricorda le figure dei predecessori, si sofferma sulle difficoltà della condizione di esiliato, sul suo ruolo pubblico e sull'impatto che ha in ambito internazionale. Senza mai dimenticare i tre principali impegni della sua missione: come essere umano riafferma l'importanza di sviluppare le qualità del cuore per il bene di tutti; come monaco buddhista esorta al dialogo con le altre religioni, con i non credenti e con gli scienziati; come Dalai Lama, in prima linea per la causa tibetana, promuove una politica tesa all'altruismo e alla solidarietà.
Tutti gli esseri umani hanno lo stesso desiderio: vivere una vita piena e felice e rifuggire la sofferenza. Un'aspirazione mai appagata, che diventa fonte di perenne insoddisfazione interiore. A questa situazione il Dalai Lama risponde spiegandoci che la possibilità di essere felici è dentro ognuno di noi: basta saperla coltivare. In questo volume Sua Santità insegna a non sopravvalutare l'esteriorità e i beni materiali, a controllare le emozioni, a sviluppare la consapevolezza di noi stessi e l'amore per il prossimo. Attraverso pratiche ed esercizi quotidiani eseguibili da chiunque, guida il lettore alla via che conduce alla calma mentale, in cui dolore, rabbia, paura e odio lasciano il posto a indulgenza e compassione. Il nostro cuore si apre così a una percezione più vera di noi stessi e della realtà che ci circonda, a un atteggiamento più disponibile e comprensivo verso gli altri: l'unico modo per accedere a una felicità vera e duratura.
Conoscere se stessi, controllare le emozioni distruttive, sconfiggere l'egoismo per aprirsi agli altri attraverso l'esercizio quotidiano alla compassione: ecco riassunti i precetti che il buddhismo indica come gli ingredienti fondamentali per un'esistenza più felice. Ma questa è davvero una via percorribile per noi occidentali, costantemente indirizzati a modelli di vita tutti incentrati sulla competizione e il successo? Come possiamo conciliare il percorso suggerito dalla saggezza orientale per raggiungere la serenità interiore con le sfide che la società ogni giorno ci propone? Dopo "L'arte della felicità", il Dalai Lama prosegue nel suo insegnamento, affrontando questi temi in un ambito cruciale: il mondo del lavoro.
Il Dalai Lama commenta un classico del Buddhismo indiano, un testo in versi antichissimo: in particolare il nono capitolo, intitolato "Saggezza". Attraverso la sua illuminante interpretazione - ricca di consigli, suggerimenti pratici, esempi che sanno parlare direttamente al cuore del lettore - possiamo arrivare a una saggezza "quotidiana", matura, concreta, che risponde positivamente alla domanda: è possibile, per gli uomini dei nostri tempi - spesso così superficiali e dispersivi - sviluppare la saggezza, viverla nell'esistenza quotidiana, e raggiungere così un'autentica serenità, un duraturo benessere interiore e, soprattutto, una "compassionevole" armonia con tutte le creature dell'universo?