In questo testo ormai classico, pubblicato per la prima volta nel 1981, Habermas analizza l'ipotesi che la razionalità non sia esclusivamente di tipo funzionalistico, finalizzata cioè a uno scopo e tale da ridurre gli individui a strumenti, ma possa essere di tipo discorsivo, ovvero più emancipativa, e scaturire dal dialogo tra soggetti non isolati nel mondo sociale. Come il linguaggio non è solo un insieme di termini ma anche discorso rivolto a qualcuno con cui ci si deve intendere (e che in quell'intesa si realizza), così la legittimazione delle istituzioni politiche dipende in gran parte dalla «razionalità comunicativa», in grado di favorire la formazione di una volontà collettiva e di promuovere la partecipazione democratica da parte di individui non asserviti. Un'opera tuttora centrale nella produzione dell'autore, che viene qui riproposta in un'edizione rivista e arricchita della nuova presentazione di Alessandro Ferrara e di un testo inedito scritto per l'occasione dallo stesso Habermas.
In questo testo ormai classico, pubblicato per la prima volta nel 1981, Habermas analizza l'ipotesi che la razionalità non sia esclusivamente di tipo funzionalistico, finalizzata cioè a uno scopo e tale da ridurre gli individui a strumenti, ma possa essere di tipo discorsivo, ovvero più emancipativa, e scaturire dal dialogo tra soggetti non isolati nel mondo sociale. Come il linguaggio non è solo un insieme di termini ma anche discorso rivolto a qualcuno con cui ci si deve intendere (e che in quell'intesa si realizza), così la legittimazione delle istituzioni politiche dipende in gran parte dalla «razionalità comunicativa», in grado di favorire la formazione di una volontà collettiva e di promuovere la partecipazione democratica da parte di individui non asserviti. Un'opera tuttora centrale nella produzione dell'autore, che viene qui riproposta in un'edizione rivista e arricchita della nuova presentazione di Alessandro Ferrara e di un testo inedito scritto per l'occasione dallo stesso Habermas.
Conciliare libertà e solidarietà: la grande sfida per la nostra convivenza Lo stato d'emergenza in cui siamo caduti ha finito per contrapporre la politica del bene comune a quella del bene individuale, esasperando un equilibrio che lo Stato di diritto solitamente garantisce con armonia. Per accettare e legittimare la limitazione delle libertà individuali a favore della sopravvivenza collettiva è bene ripercorrere i fondamenti morali, politici e giuridici delle nostre costituzioni. Uno stato democratico non può scegliere politiche che comportino un aumento del numero dei contagi e, quindi, delle probabili morti. È questa la tesi centrale della riflessione di Jürgen Habermas, una delle voci più autorevoli della filosofia europea. Il testo è preceduto da una riflessione di Gustavo Zagrebelsky che nel tracciare le inquietudini del contesto italiano accoglie e fa proprio l'invito alla ragionevolezza che viene da questo libro.