Il volume raccoglie cinque discorsi, inediti in Italia, tenuti da Vaclav Havel in diverse città europee nella seconda metà degli anni Novanta. Riflessioni intorno all'idea di Europa, alle sue radici, alla ricchezza di culture che la abitano, al suo significato e al suo destino per la storia della cultura occidentale.
Perché rileggere oggi Il potere dei senza potere, un testo scritto nel 1978 quando il blocco sovietico era ben saldo e Havel un «dissidente» tenuto sotto stretto controllo dalla polizia?
Nel contesto di crisi e di crisi di identità che da anni affligge l’Italia e l’Europa, quest’opera sollecita a interrogarsi sul rapporto tra l’uomo e la politica, tra l’«io» e il potere.
Descrivendo un sistema post-totalitario, in cui l’«io» sembrerebbe condannato all’irrilevanza, sorprendentemente Havel ne fa invece il perno e il protagonista della vita pubblica perché «tutti coloro che vivono nella menzogna ad ogni momento possono essere folgorati dalla forza della verità» con esiti imprevedibili sul piano sociale: «nessuno sa quando una qualsiasi palla di neve può provocare una valanga».
La vita stessa di Havel mostra che un «io» non de-moralizzato, cioè non rassegnato alla menzogna, può diventare attore della trasformazione della storia di un Paese e dell’intera Europa: «Solo con una vita migliore si può costruire anche un sistema migliore».
In appendice sono proposti al lettore altri scritti di Havel: il primo storico discorso di Capodanno (1990); il discorso dedicato «alla speranza e alla morte» tenuto a Hiroshima nel 1995, così personale e così poco di circostanza; il discorso pronunciato a Parigi il 22 ottobre 2009, sul mistero della storia e le sorti del mondo; e infine alcuni brani dall’ultimo colloquio, per Havel così faticoso, registrato con il cardinal Duka nel novembre 2011 per la Televisione ceca, a meno di un mese dalla morte.
Prefazione di Marta Cartabia
Ma chi sono in realtà questi dissidenti? Da dove nasce la loro opposizione e che senso ha? Possono in definitiva cambiare qualcosa? Con questi interrogativi Vàclav Havel apre "Il potere dei senza potere", lo scritto che lo rese celebre e che terminò nel 1978, pochi mesi prima di essere arrestato. Il futuro Presidente della Repubblica Ceca qui porta a compimento la sua analisi dell'ordine socio-politico nei Paesi dell'Europa comunista: è il mondo del post-totalitarismo, che impone ai cittadini una "vita nella menzogna", dove i bisogni autentici dell'esistenza sono assenti o presi in considerazione solo come ingranaggi della macchina del sistema. In questo quadro, il dissenso non nasce da una presa di posizione ideologica - "l'uomo prende coscienza di essere un dissidente quando lo è già da un pezzo" - e il "potere dei senza potere" è il risveglio del bisogno di "vivere nella verità", è una fase elementare e sponranea della rivolta contro le manipolazioni che, da qualunque parre provengano, tendono sempre ad annullare il valore dell'individuo. Scritto con implacabile esattezza poetica, al di là del suo enorme valore storico e nella spietata disamina dei meccanismi del consenso, "Il potere dei senza potere" mostra allora la sua inquietante attualità.
Nel contesto di crisi e di crisi di identità che da anni affligge l'Italia e l'Europa, quest'opera sollecita a interrogarsi sul rapporto tra l'uomo e la politica, tra l'"io" e il potere. Descrivendo un sistema post-totalitario, in cui l'"io" sembrerebbe condannato all'irrilevanza, sorprendentemente Havel ne fa invece il perno e il protagonista della vita pubblica perché "tutti coloro che vivono nella menzogna ad ogni momento possono essere folgorati dalla forza della verità" con esiti imprevedibili sul piano sociale: "nessuno sa quando una qualsiasi palla di neve può provocare una valanga". La vita stessa di Havel mostra che un "io" non de-moralizzato, cioè non rassegnato alla menzogna, può diventare attore della trasformazione della storia di un paese e dell'intera Europa: "Solo con una vita migliore si può costruire anche un sistema migliore". La prefazione del volume è firmata da Marta Cartabia, giudice della Corte costituzionale italiana.