"In questi bambini c'è di più. C'è il coraggio. Mentre la sera siamo davanti al telegiornale, a sentire di nuove, emozionanti conquiste in qualche terra lontana, perdiamo i veri drammi che si vivono intorno a noi. È un peccato, perché lì c'è più coraggio che da ogni altra parte. Alcuni di quei bambini vivono con tali incubi e tali ossessioni, nella loro testa, che ogni movimento si carica di straordinario terrore. Alcuni vivono a contatto con una violenza e una perversione che le parole non possono descrivere. Ad alcuni non viene nemmeno concessa la dignità che si concede agli animali. Alcuni vivono senza speranza. Eppure resistono. Quasi tutti accettano la loro vita, non conoscendo altro modo di vivere. Questo libro racconta di una sola bambina. Non è stato scritto per evocare pietà. Né per elogiare un'insegnante. E neppure per deprimere quelli che hanno trovato pace nel non sapere. Questo libro è una risposta a chi mi chiede se non è frustrante lavorare con i malati di mente. È un'ode all'animo umano, perché questa ragazzina è come tutti i miei bambini. Come tutti noi. È una sopravvissuta."
Conor ha nove anni ed è autistico. O per lo meno così pensa sua madre, Laura Deighton, una famosa scrittrice che lo affida alle cure del dr. Innes, uno psicologo newyorkese appena trasferitosi nel Dakota. Al medico basta poco per capire che la situazione è molto complessa e coinvolge tutta la famiglia del bambino. Peccato però che proprio Laura non accetti la terapia ma preferisca raccontargli fuori dal rapporto psicologo-paziente la storia della sua vita. Una vita difficile, ricca di avvenimenti e di bruschi cambiamenti di direzione, nella quale la vivissima fantasia di bambina prima, e di giovane donna poi, la porta a creare la figura di Torgon, una donna con poteri sacri, una sorta di alter ego con il quale Laura stabilisce un rapporto al limite del patologico che condizionerà profondamente non solo la sua, ma anche la vita della famiglia. Non sarà facile per James, dibattuto tra la sua intuizione, le cose che apprende dalle sedute con il bambino e i racconti di Laura, arrivare a capire qual è il vero problema di Conor. Quando finalmente la verità verrà a galla sarà una verità sorprendente e con un risvolto oscuro che lascia senza fiato.
Che cos'hanno in comune un bambino di quattro anni biondo e sorridente, figlio e nipote amatissimo di una ricca famiglia, e una bambina di nove anni in cura in ospedale psichiatrico perché chiaramente disturbata in seguito a terribili abusi? Solo una cosa: la maestra dei miracoli che si trova a occuparsi di entrambi nello stesso periodo. Ma come sempre l'apparenza inganna e anche nella famiglia più privilegiata si possono nascondere terribili segreti, così come anche nella situazione più disperata c'è spazio per speranza e riscatto.
Venus ha sei anni ed è una degli otto bambini di una famiglia famosa per le sue difficoltà e per gli episodi di violenza. Venus non parla e non reagisce: a occuparsi di lei con molta dedizione è la sorella maggiore Wanda che è ritardata. Con il tempo e molto coraggio Torey Hayden scoprirà che in realtà Wanda è la madre di Dorothy e riuscirà a stabilire un rapporto con la bambina. Le sue capacità di insengnante unite alla grande forza dell'amore riusciranno ancora una volta nel miracolo.
Ancora una volta Torey Hayden si trova ad affrontare una classe di "bambini difficili". Due sorelline irlandesi traumatizzate dagli orrori della guerra, il loro cuginetto che è stato testimone del suicidio del padre, l'undicenne Dirkie che conosce solo la vita di un orfanotrofio, l'eccitabile Marianna, otto anni, aggressiva e sessualmente precoce e Leslie, sette anni, forse quella con maggiori problemi, totalmente chiusa nel suo mondo, incapace di comunicare con l'esterno. Ma di questa classe così disastrata entra a far parte, ufficialmente come aiutante, anche la mamma di uno dei bambini, una giovane donna che, dopo un inizio molto conflittuale, si appoggia alla Hayden perché l'aiuti a risolvere i suoi numerosi problemi.