Il libro
Come ogni vera opera di saggezza, Dio alla ricerca dell’uomo, è nello stesso tempo un saggio di teologia, un’opera di filosofia aperta alla comprensione di qualsiasi uomo attento alla verità, un trattato di morale e di spiritualità, una meditazione severa e un’opera letteraria la cui raffinatezza si nasconde sotto l’apparente semplicità dello stile.
“La lingua di Heschel”, ha scritto Elémire Zolla nella sua prefazione, “non ridesta se non chi si pone in ascolto con cura: le sue bellezze possono passare facilmente inosservate”.
“Ritornare a Dio significa rispondergli”. Così si esprimeva Abraham Heschel in Dio alla ricerca dell’ uomo. Con quel libro egli ribaltava i termini del dialogo fra Dio e l’uomo. È Dio che si rivolge all’uomo, è sua la vera ricerca. Ma allora non c’è più spazio per una lettura antropologica della preghiera? Non possiamo essere altro che uditori silenziosi e adoranti di una Parola che ci precede? In questi inediti del grande scrittore ebreo, fondati nella tradizione di cui è interprete profondo e originale, viene sondato lo spazio della ricerca di Dio da parte dell’uomo, in un itinerario che ci porta a riscoprire la dignità delle parole umane. Parole che ci precedono o che sgorgano sempre nuove dal cuore di ciascuno. Parole-comandi, che indicano una possibilità di entrare in dialogo con Dio. Parole che emergono dal silenzio sotto forma di canto. Parole, in definitiva, che sono il dono più grande fattoci da Dio per uscire da noi stessi, e avviarci verso di lui, perché Dio desidera la preghiera dell’uomo.