Hillman immagina la mente con una "base poetica" e, come tale, fondata non sulle microstrutture del cervello o del linguaggio ma su quelle storie mitiche, protagonisti gli Dei, che al nostro agire e sentire offrono modelli fondamentali e insieme la dimora in cui sussistere. Conoscere la mente più profonda è ascoltarne le storie, con un'attenzione poetica che sappia coglierne il carattere estetico insieme a quello terapeutico. Il fi ne della psicoterapia è educare alla capacità immaginativa: "guarire" sarà ritrovare il senso perduto del vivere entro un cosmo immaginale, attuare "storie che curano", dove una vita possa finalmente aver dimora. Le teorie freudiana, junghiana e adleriana vengono così liberate dal dominio delle rispettive accademie e apprezzate per quel che ancora le conserva vitali: l'essere forme poetiche, fra loro differenti solo per stile e trama. Prefazione di Luigi Zoja.
Ogni giorno, all’ora del pranzo, siamo costretti a subire vere e proprie nevrosi traumatiche. Panini, Coca Cola, tramezzini e hamburger: è questa la vera psicopatologia della vita quotidiana, e il vero disagio della civiltà. Quale miglior terapia di un libro di cucina freudiana, di questa lista di piaceri orali soddisfatti à la carte? Le ricette mescolano le migliori intuizioni della cucina viennese ai ricordi del padre della psicoanalisi. E, naturalmente, il gusto è dato da una straordinaria ironia. Questo titolo è destinato ai golosi di aneddoti sui grandi della psicoanalisi ma anche a quanti vorranno divertirsi a trasformare in piatti fumanti le proposte di questo singolare ricettario in salsa viennese.