La musica "non colta" (cioè il pop, il rock e via elencando) è parte integrante della nostra cultura - questa è la musica con cui siamo cresciuti, che ci ha accompagnato e ci accompagna quotidianamente. Ed è ora di non guardarla più con sospetto e magari con un po' di vergogna, come se non si potessero dire cose serie e sensate con queste forme espressive. Questo libro "prende sul serio" una delle band di culto del metal rock, i Metallica: oltre vent'anni di carriera alle spalle, modello di musica "dura", ma anche impegnata, che ha affrontato temi forti - la guerra, i suoi orrori e le sue conseguenze, la distruzione dell'ambiente, la solitudine, l'indifferenza, la droga e le dipendenze, il suicidio e l'eutanasia...
Matrix è il film hollywoodiano più ricco di spunti filosofici mai realizzato. Il suo successo, specie tra le generazioni più giovani, ne ha fatto uno strumento formidabile per l'insegnamento della filosofia. E il primo a valorizzarne le virtù didattiche è stato lo studioso americano William lrwin, curatore di quest'opera a più voci rivolta non solo ai filosofi, ma innanzitutto agli studenti e al pubblico matrixiano non specialista. Come spiega lo stesso Irwin: "Gli autori dei saggi di questo libro aiutano il lettore nel passaggio dalla cultura pop alla filosofia. Willie Sutton era una mente criminale, a suo modo un genio. Una volta gli chiesero: 'Willie, perché rapini le banche?'; lui rispose papale papale: 'Perché è lì che ci sono i soldi'. Perché allora scrivere di un prodotto di cultura pop come Matrix? Perché è lì che c'è la gente." I vari testi approfondiscono, con piglio divulgativo, gli aspetti gnoseologici, metafisici, etico-religiosi e politici suggeriti dal primo episodio della trilogia di Matrix. In Italia il rapporto tra il film dei fratelli Wachowski e la filosofia è già stato oggetto di un convegno nel dicembre 2003, a cui hanno partecipato, tra gli altri, pensatori quali Maurizio Ferraris, Giulio Giorello, Diego Marconi e Carlo Sini.