Aqaba a Tozeur sono due riferimenti geografico-esistenziali riconducibili a Fabrizio De André e a Franco Battiato, posti quasi come numi tutelari a 15 riletture di capolavori della canzone italiana, da Smisurata preghiera a Pensieri e parole, da Caruso a Fisiognomica. Convocando a raccolta alcuni artisti contemporanei che si sono espressi attraverso quel tipo di comunicazione particolare che è la canzone d'autore - De André e Battiato anzitutto, ma poi Gaber & Luporini, Guccini, De Gregori, Fossati, Mannoia & Amara, Vecchioni, Van De Sfroos, Zucchero, Mogol & Battisti, Baglioni, Baustelle, Alice, Dalla - gli autori scavano nella loro poetica e nei loro testi alla ricerca di ciò che per loro è sacro, ovvero ciò che è specificatamente umano, e al tempo stesso capace di trascenderlo. Perché non solo la canzone può essere arte, ma può, talvolta, persino indicare qualcosa che riempie e segna le nostre vite, e che però non sappiamo pienamente dire.
Il saggio offre una presentazione critica di tutta la produzione musicale di Roberto Vecchioni, dagli esordi all'ultimo album "L'infinito", in uscita nell'autunno 2018. Il cantautore milanese nei suoi cinquant'anni di attività artistica ha ripercorso con profondità e lucidità i temi fondamentali dell'esistenza, dall'amore all'amicizia, dalla riflessione esistenziale e religiosa alla polemica culturale e politica. Dall'analisi attenta di Jachia, amico e collaboratore di Vecchioni, emerge con forza, da un lato, il vastissimo reticolo artistico e letterario – con citazioni da film, leggende, romanzi, poesie – che innerva i testi di Vecchioni e, dall'altro, la profonda ricerca spirituale che li caratterizza.
4 marzo 1943 - 1 marzo 2012: sono gli estremi della parabola terrena di Lucio Dalla, un grande artista della parola e della musica che ha saputo raccontare l’allegria e la disperazione, la forza dell’amore, l’inquietudine del vivere. Curioso, sperimentatore, spregiudicato nella sua ricerca artistica e umana, non ha mai nascosto la profonda religiosità che animava la sua visione del mondo ma anche la sua concezione dell’arte, perché – diceva – «Dio è tutto: forma e contenuto». Questo libro delinea il profilo artistico di Dalla grazie a un’attenta analisi dei testi delle sue canzoni e la ricostruzione dei rapporti con artisti e intellettuali (come Roberto Roversi e Francesco De Gregori) cruciali per la sua formazione e la sua carriera. Lucio Dalla, un «giullare di Dio» come l’amatissimo Francesco d’Assisi, è stato capace di raccontare non solo il nostro tempo storico ma ancora di più il nostro tempo interiore, lo scorrere delle nostre stagioni esistenziali. E lo farà ancora a lungo.
Un viaggio, canzone per canzone, quasi verso per verso, nel mondo dei Baustelle, una delle band italiane più importanti e significative degli ultimi dieci anni. Lungo il percorso si scopre un reticolo affascinante di riferimenti “pop” e popolari (dal Tenente Colombo agli “Spaghetti Western”) mischiati a citazioni colte, da Baudelaire a Eliot, Montale, Pasolini. E se il viaggio ha origine da «un’antiomologata adolescenza torbida» fotografata nei primi album, il traguardo raggiunto oggi è quello di un “misticismo laico”, con forti echi – in parole, concetti, immagini – della tradizione cristiana. Quando i Baustelle cantano: «Cristo muore in croce… per te / Pasolini è morto per te / Morto a bastonate per te» (dalla canzone significativamente intitolata Baudelaire), non è per caso. E questo libro offre le chiavi per comprendere il loro universo artistico e poetico.