Come accogliere la vita e accettare i propri limiti?
Vedere il cielo azzurro dietro l’orda di uccelli... Non mi focalizzo più sugli uccelli perché non restano: passano con un battito di ali. Mi concentro invece sugli angolini di cielo azzurro. Sono molto stupito di scorgere così tanto cielo azzurro nella mia vita. Cominciare una vita semplice significa domandarsi che cos’è centrale nella propria vita: i problemi, le irritazioni, le tensioni? E poi vivere, semplicemente. La semplicità è molto di più dell’accettazione di sé. Significa essere con se stessi, con infinita benevolenza.
Alexandre Jollien (1975), cerebroleso dalla nascita, dopo diciassette anni di permanenza in un centro specializzato per handicappati, è riuscito a frequentare un istituto commerciale e, successivamente, a intraprendere lo studio della filosofia all’Università di Friburgo. Presso le nostre edizioni ha pubblicato anche Elogio della debolezza (2001) e Il mestiere di uomo (2003).
– Sentirti debitore verso gli altri non ti amareggia? – Al contrario. Penso che si tratti di una ricchezza. Al cuore della mia debolezza posso apprezzare il dono della presenza dell’ altro e offrirgli la mia umile presenza.
Alexandre Jollien (1975), cerebroleso dalla nascita, dopo diciassette anni di permanenza in un centro specializzato per handicappati, è riuscito a frequentare un istituto commerciale e, successivamente, a intraprendere lo studio della filosofia all’Università di Friburgo. Dopo questo suo primo libro, tiene sovente conferenze sul tema della differenza e della comunicazione. Di Alexandre Jollien le nostre edizioni hanno pubblicato anche il volume Il mestiere di uomo.