A Josef K., un giovane impiegato di banca che conduce una tranquilla vita borghese, viene notificato di essere in arresto per una colpa misteriosa. Il giovane cerca di difendersi, ma non riesce neppure a sapere di che cosa precisamente venga accusato. Lenta ma inarrestabile, la macchina processuale invaderà a poco a poco tutta la sua esistenza finché, solo e abbandonato da tutti, Josef K. accetterà di soccombere. Scritto nel 1925, capolavoro della letteratura europea, "Il processo" è forse il romanzo di Kafka che meglio descrive l'angosciosa condizione dell'uomo in una società divenuta ormai troppo complessa, vissuta come un meccanismo implacabile e fine a se stesso, minacciosa e indifferente a qualsiasi autentico valore. Introduzione di Giancarlo De Cataldo.
Questo libro raccoglie l'opera narrativa di uno tra i maggiori scrittori del Novecento, colui che più di ogni altro ha dato voce alle inquietudini dell'uomo moderno. America (iniziato nel 1910 e pubblicato nel 1927), Il processo (scritto tra il 1914 e il 1915, pubblicato nel 1924), e Il castello (scritto nel 1922 e pubblicato nel 1926) sono ormai tra i più celebri romanzi della letteratura moderna, in cui ritorna, pur sotto differenti trame, il tema dell'angoscia per una persecuzione assurda e incomprensibile. Lo sguardo appassionato e acuto e l'intelligenza profonda del giovane Franz svelano e rendono altissima letteratura le contraddizioni, i drammi, la violenza e la stupidità nascosti sotto le apparenze del reale. Un posto di rilievo nell'opera di Kafka spetta anche ai racconti, molti dei quali, come La metamorfosi, Nella colonia penale, Il messaggio imperiale, sono veri capolavori. Completano il volume le raccolte di aforismi, pensieri, appunti, alcune pubblicate nella forma voluta dall'autore (come le Considerazioni), altre curate dopo la sua morte dall'amico Max Brod.