L'uomo è il risultato di una scelta di Dio o quello di una lenta evoluzione? Ma in questo caso, perché solo l'uomo si è evoluto mentre tutti gli altri animali sono rimasti allo stadio iniziale, privo di coscienza? La colpa commessa nel Gan Eden mangiando del frutto proibito, che però Dio aveva posto proprio "in mezzo" al giardino, e il conseguente allontanamento dal Paradiso terrestre come e con quanta severità devono essere valutati? Quali sono i compiti e le mete dell'uomo sulla terra? Questi e numerosi altri interrogativi sempre attuali, sempre pressanti, si pone questo nuovo commento della Torà che non vuole essere un testo di arida dottrina, anche se tiene presente la saggezza e le risposte dei Maestri del passato, ma che, con uno stile semplice e piano, costruisce paralleli che rendono l'insegnamento di ieri estremamente attuale e moderno. Invito alla lettura della Torà costituisce effettivamente un invito rivolto al lettore perché rifletta sui problemi della vita e sull'eterna validità di un Libro che, stilato migliaia di anni fa, continua ad essere fonte inesauribile di insegnamenti e di meditazione.
Queste parole saranno nel tuo cuore e le ripeterai ai tuoi figliLa parola scelta per indicare la preghiera che contraddistingue, forse più di ogni altra, la fedeltà del popolo ebraico al suo Signore, è: Shema‘, «Ascolta».
Confrontarsi con lo Shema‘ significa perciò rapportarsi con l’«Ascolto d’Israele», che va compreso come una concreta disposizione da parte del popolo ebraico a udire e a mettere in pratica la parola a lui rivolta dal Signore, ma anche come un invito, indirizzato a chi non fa direttamente parte d’Israele, a porgere l’orecchio a una voce che giunge a lui perché trasmessagli dalla «stirpe di Abramo».
Elia Kopciowski (1921-2002) è nato a Roma, dove ha compiuto gli studi rabbinici completati poi in Israele. Ha insegnato Bibbia, lingua, letteratura e pensiero ebraico nei Licei delle Scuole Ebraiche milanesi, nei quali è stato successivamente designato responsabile del settore ebraico. Ha ricoperto la Cattedra rabbinica a Trieste ed è stato Rabbino capo della comunità ebraica di Milano, è stato inoltre presidente del Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea e presidente dell’Assemblea dei Rabbini d’Italia. Ha collaborato attivamente al dialogo interreligioso e ha partecipato a numerose sessioni di formazione del Segretariato per le Attività Ecumeniche e ai Colloqui ebraico-cristiani di Camaldoli.
In campo educativo, in particolare in caso di disagio e disabilità, il ruolo dell'educatore è fondamentale: non è sufficiente esporre una persona agli stimoli per ottenere delle modificazioni, è necessario che un essere umano si interponga attivamente, con intenzionalità, tra lui e gli stimoli stessi assumendo la funzione di mediatore. L'intelligenza è anche qualcosa che si insegna. Lo si fa guidando l'individuo ad osservare ed a porsi domande; stimolandolo a confrontare oggetti ed eventi, a cercare collegamenti tra fatti in apparenza non collegati tra loro; inducendolo ad utilizzare un vocabolario corretto ed appropriato; incoraggiandolo ad astrarre dalla situazione vissuta al momento per immaginare fatti futuri o passati, certi o solo possibili, reali o fantastici. Lo si fa insegnando ad aver fiducia in sé stessi, a valutare in maniera obiettiva i propri successi, a far tesoro degli errori per imparare da essi, a rendersi conto che la collaborazione porta un arricchimento reciproco, che la condivisione aiuta a superare le difficoltà. Lo si fa attraverso la predisposizione di un ambiente attivo modificante grazie alla mediazione che, secondo Reuven Feuerstein, tutti gli educatori dovrebbero utilizzare se desiderano rendere efficace il loro intervento. Imparare ad essere buoni mediatori e, quindi, ad essere di aiuto alle persone di cui ci si occupa è possibile. Il libro, rivolto a tutti coloro che ricoprono un ruolo educativo o che operano nella formazione del personale, fornisce le indicazioni basilari per comprendere il pensiero di Feuerstein e presenta alcune esperienze pratiche in cui il suo approccio e gli strumenti educativi da lui predisposti sono stati utilizzati ed hanno dimostrato la loro efficacia.
Più forte dell'odio, più forte della guerra: è l'amicizia tra un ragazzo arabo e un ragazzo ebreo che si incontrano per caso e per scelta si trovano per giocare e condividere tante avventure. Con la forza della loro amicizia riescono a superare la barriera dell'odio per insegnare anche agli adulti il coraggio della pace. Età di lettura: da 9 anni.
Le basi teoriche, le radici culturali, gli strumenti operativi e le esperienze condotte nella scuola: una presentazione completa del metodo elaborato da Reuven Feuerstein, efficace in migliaia di casi in tutto il mondo nel potenziare le risorse cognitive e affettive personali. Il metodo Feuerstein è anche una filosofia di vita, uno stimolo ad operare e ad agire seguendo criteri di attualità, praticità, dinamismo ed ottimismo, nella consapevolezza che ogni individuo è modificabile sul piano cognitivo in quanto l'organismo umano è un sistema aperto, caratterizzato da grande plasticità. Un testo rivolto soprattutto a chi opera nel mondo della scuola, ma utile a chiunque ricopra un ruolo di guida nella relazione d'aiuto.