La libertà, l'amore, l'impegno sociale, i fini dell'educazione: sono questi i temi degli scritti raccolti in "La ricerca della felicità", uno dei capisaldi del pensiero di Jiddu Krishnamurti, un saggio che ha formato migliala di persone in tutto il mondo qui riproposto in una nuova, accurata traduzione. Nelle parole del maestro si sente vibrare il retaggio della millenaria tradizione spirituale indiana, rivitalizzato però dal confronto audace con la modernità, il progresso tecnologico, la coscienza delle ingiustizie e delle sofferenze del mondo contemporaneo. Krishnamurti non offre risposte, ma domande stimolanti. E agli uomini di ogni luogo e di ogni cultura ripropone la grande lezione del pensiero religioso e filosofico dell'India: è possibile cambiare il mondo, ma solo a patto di operare in se stessi una profonda trasformazione interiore, rinunciando a ogni consolante certezza prefabbricata al fine di perseguire senza pregiudizi la propria personale verità.
"Il silenzio della mente", secondo volume della nota trilogia "Meditazioni sul vivere", contiene un'ampia selezione di conversazioni tenute da Krishnamurti sul tema della verità. Durante i suoi numerosi viaggi e pellegrinaggi, infatti, il grande maestro era solito registrare nei suoi taccuini i pensieri e gli incontri più interessanti. E proprio quei quaderni sono alla base di questo libro che, in una cinquantina di brevi saggi, tocca argomenti riguardanti gli interrogativi più profondi dell'esistenza umana (il senso della meditazione, dell'amore, del desiderio...), parole di grande saggezza che invitano alla necessità di mantenersi lucidi e sereni.