A Prijedor, in Bosnia Erzegovina, in quella che oggi si chiama Repubblica serba di Bosnia (Rs), nella primavera-estate del 1992 succedono cose spaventose. Sembra d'essere tornati ai tempi del nazismo. Gli ultranazionalisti serbo-bosniaci vogliono sradicare i "non serbi" attraverso due strumenti: deportazione e omicidio. Vengono creati per quest'ultimo scopo tre campi di concentramento. Che ben presto diventano luoghi di uccisione di massa. Nomi tremendi: Omarska. Keraterm. Trnopolje. In quest'ultimo luogo - composto da una scuola, una casa del popolo e un prato - vengono recluse tra le quattromila e le settemila persone. È a Trnopolje, nel maggio del 1992, che è ambientata la storia raccontata da questo libro. Una storia di fantasia, ma poggiata su solide basi storiche e di testimonianza. Un libro che non è solo un romanzo ma anche un reportage di quanto accaduto troppi pochi anni fa e troppo vicino a noi, per non sapere. Prefazione di Riccardo Noury.
Molte persone sognano di fondare una casa editrice o di lavorarci, oppure di pubblicare un libro, d'entrare nel mondo della distribuzione editoriale, magari on line, o di aprire una libreria. "Fare editoria" spiega quali sono i passi da compiere, i meccanismi, le problematicità, i vantaggi, gli svantaggi del settore e le prospettive del lavorare in un mondo così amato e così sconosciuto, quale quello dell'editoria, sia cartacea che elettronica.
Roma non è solo la città raccontata e decantata dalle guide turistiche di tutto il mondo, che ne esaltano gli aspetti da cartolina. Oltre alle file alla Bocca della verità per le foto di rito con la mano nel mascherone, alle tette sempre marmoree di Paolina Borghese e al tradizionale lancio delle monetine nella Fontana di Trevi, l'Urbe è altro. Con taglio giornalistico e sociale, e al contempo con ironia e leggerezza (anche grazie alle gag di Ci', Cesira e pise, personaggi inventati ad hoc mediandoli dalla realtà sociale e linguistica romana), questo libro racconta in italiano e a tratti in romanesco i contrasti forti della città eterna per chi ci vive quotidianamente: una madre-matrigna da cui fuggire per 100 e più ottime ragioni. Ma che per almeno due motivi si fa adorare più che mai...