"Le lettere di Berlicche" hanno reso il nome di Lewis noto a milioni di lettori in tutto il mondo. Per un'ispirazione improvvisa, all'uscita di una chiesa, una domenica mattina d'estate, si configurò nella mente dell'autore qualcosa che, per dirla con le sue stesse parole, "potrebbe essere sia utile sia divertente... e consisterebbe in una serie di lettere che un vecchio diavolo in pensione invia ad un giovane diavolo che ha appena cominciato a lavorare sul suo primo 'paziente'. L'idea sarebbe quella di mostrare tutta la psicologia della tentazione dall'altro punto di vista". Il testo venne scritto velocemente, comparve a puntate su un periodico nel 1941 e l'anno seguente in forma di libro. Da quella lontana primavera le riedizioni non si contarono e Lewis stesso non riusciva a spiegarsi un tale favore del pubblico, se non per il fatto che le tentazioni descritte avevano un riscontro nella sua personale esperienza.
Funzionario di Satana di lunga esperienza e grande efficienza, Berlicche invia al giovane nipote Malacoda, diavolo apprendista, una serie di lettere per istruirlo nell'arte di conquistare (e dannare) il suo "paziente". Ogni manifestazione della vita, dal pensiero alla preghiera, dall'amore all'amicizia, dal divertimento alla vita sociale, dal piacere al lavoro e alla guerra: tutto viene distorto a scopo diabolico e diventa un espediente per perdere gli uomini. Divertente, intelligentissimo, vero e proprio "catechismo infernale", Le lettere di Berlicche narra con arguzia la contesa di un'anima tra il bene e il male, sullo sfondo dell'Inghilterra bombardata della Seconda guerra mondiale. Uno scenario in cui l'inferno non è un buco nero pieno di fuoco, grida e forconi, ma un'azienda perfettamente efficiente; perché - scrive l'autore nella Prefazione all'edizione del 1961 - «il male supremo non è compiuto in quegli squallidi "covi del crimine" che Dickens amava descrivere. Non è compiuto neppure nei campi di concentramento e nei campi di lavoro. Lì vediamo il suo risultato finale. Invece viene concepito e ordinato (mosso, assecondato, portato avanti e scandito) in uffici puliti, caldi, coi tappeti e ben illuminati, da uomini tranquilli coi colletti bianchi, manicure perfetta e guance ben rasate che non hanno bisogno di alzare la voce». Un'immagine che, oggi come ieri, mette i brividi più di mille code biforcute e ali di pipistrello. Prefazione di Andrea Monda.
L'entusiasmante viaggio nel magico mondo di Narnia governato dal leone Aslan, popolato di animali parlanti, centauri, gnomi e streghe malefiche impegnati nell'eterna lotta tra il bene e il male. Riuniti in un unico volume i sette romanzi della saga che trascende il genere fantasy, ormai riconosciuta tra i classici della letteratura. "Il nipote del mago", "Il leone, la strega e l'armadio", "Il cavallo e il ragazzo", "Il principe Caspian", "Il viaggio del veliero", "La sedia d'argento", "L'ultima battaglia". Età di lettura: da 11 anni.
Il capolavoro di C.S. Lewis in una nuova edizione integrale impreziosita dai disegni originali di Pauline Baynes. Dalla pubblicazione, nel 1949, di "Il leone, la strega e l'armadio", i sette volumi delle Cronache di Narnia sono ormai diventati un classico della letteratura del Novecento. Età di lettura: da 10 anni.
Viaggi fino alla fine del mondo, creature fantastiche, epiche battaglie tra il bene e il male: cosa avrebbe potuto aspettarsi di più un lettore? Scritto nel 1949 da C.S. Lewis, "Il leone, la strega e l'armadio" inaugurò la serie dei sette volumi che sarebbero divenuti celebri come "Le Cronache di Narnia". Un capolavoro che trascende il genere fantasy, ormai riconosciuto tra i classici della letteratura inglese del Novecento. C.S. Lewis lo scrisse con la dichiarata intenzione di rivolgersi ai bambini, ma non solo a loro. Era convinto, infatti, che "un libro non merita di essere letto a dieci anni se non merita di essere letto anche a cinquanta". Un'incredibile girandola di personaggi (fauni, ninfe, streghe, animali parlanti, eroici guerrieri), per il ritmo incalzante dell'avventura, ma anche per l'insolito spessore che tradisce l'immensa cultura di un autentico scrittore, noto medievalista dell'Università di Oxford, capace di attingere dalla vasta letteratura inglese quanto dalle allegorie dantesche. La presente edizione offre al pubblico italiano il testo integrale delle "Cronache di Narnia" in un unico volume, con una traduzione completamente aggiornata e con un breve saggio in appendice, inedito in Italia, in cui Lewis stesso spiega cosa significhi per lui "scrivere per i bambini". Età di lettura: da 10 anni.
Lewis scrisse i sette volumi del Ciclo di Narnia - qui pubblicati in un cofanetto in tre volumi - con la dichiarata intenzione di rivolgersi a lettori bambini, ma non soltanto a loro. Era sua opinione che "un libro non merita di essere letto a dieci anni se non merita di essere letto anche a cinquanta" e questi romanzi fantastici sono davvero "libri per tutti". I bambini vi troveranno il ritmo incalzante dell'avventura e una incredibile girandola di personaggi, mentre gli adulti scopriranno un "mondo secondario", creato da uno scrittore che attinge alla grande tradizione della letteratura dell'infanzia, ma anche alle allegorie dantesche.
Viaggi fino alla fine del mondo, creature fantastiche, epiche battaglie tra il bene e il male... Scritto nel 1949 da C.S. Lewis, "Il leone, la strega e l'armadio" inaugurò la serie dei sette volumi che sarebbero divenuti celebri come "Le Cronache di Narnia". Un libro che trascende il genere fantasy, ormai riconosciuto tra i classici della letteratura inglese del Novecento. C.S. Lewis lo scrisse con la dichiarata intenzione di rivolgersi ai bambini, ma non solo a loro. La presente edizione presenta il testo integrale delle "Cronache di Narnia" in un unico volume, con una traduzione completamente aggiornata e con un breve saggio in appendice, in cui Lewis stesso spiega cosa significhi per lui "scrivere per i bambini".
Un libro del 1942, dedicato a J.R.R. Tolkien e a monsignor F. Olgiati, composto da trentuno lettere che Satana scrive al nipote Malacoda, "diavolo custode" incaricato della dannazione di un uomo. Una profonda riflessione sulla religione in forma estrosa e scanzonata.
Clive Staples Lewis (Belfast 1889 - 1963) insegnò a lungo Letteratura inglese medievale all'Università di Oxford e fu grande amico di J.R. Tolkien, con il quale fondò il gruppo degli Inklings. Autore di importanti testi di argomento letterario e religioso, fu anche scrittore prolifico e popolarissimo (le sue opere più note sono Lontano dal pianeta silenzioso, la trilogia fantascientifica Perelandra e Le lettere di Berlicche). Per i ragazzi scrisse sette romanzi ambientati nel mondo fantastico di Narnia, che hanno avuto un immediato successo in tutto il mondo. Dal volume Le Cronache di Narnia. Il leone, la strega e l'armadio è stato tratto un film largamente apprezzato nel 2005