Prendendo le mosse da una serie di verbi (generare, vivere, tacere, ascoltare, amare...) nei quali si condensa il contenuto letterale e simbolico della Bibbia ebraica, privilegiando coraggiosamente la lettura dei libri biblici più trascurati e una prospettiva esegetica fuor d'ogni autorevolezza ma attenta ai valori femminili, Elena Loewenthal si concentra su alcune figure archetipiche che contrassegnano i luoghi cruciali del testo sacro. Eva, il serpente e l'inestricabile intreccio di colpa, conoscenza e morte; Sara e l'intervento divino nel concepimento di Isacco; il sacrificio della figlia di Iftach... Un approccio guidato da un contatto stretto con il testo ebraico, forte di una vicinanza appassionata e dal desiderio di condividere queste letture.
Un velo bianco unisce le storie di tre donne appartenenti alla stessa famiglia ebraica, attraversando il Novecento e le sue immani tragedie fino ai giorni nostri. Il velo con cui Rebecca, poco più che bambina, si copre il volto prima di incontrare Isacco, il suo futuro sposo. Il velo altrettanto candido che l'anziana Claudia, consacratasi a ricamare una tovaglia che festeggerà la futura morte di Hitler, indossa per commemorare i suoi famigliari mentre scompaiono uno dopo l'altro durante le persecuzioni naziste. E infine il velo nel quale Elvira e il suo amato custodiscono una manciata della Terra Promessa. È lo stesso velo che un giovane rabbino tiene tra le mani a Venezia, mentre attende giorno dopo giorno, con fede incrollabile, l'arrivo del Messia.
Stefania è ancora piccola quando in Italia entrano in vigore le leggi razziali. Per lei, di famiglia ebrea, sapere che il padre si nasconde per pregare ha un senso oscuro. E terribile è vedere il proprio nome cancellato da una bugia, un silenzio che però garantirà la salvezza della sua famiglia. La bambina cresce, e con lei l'abisso che si porta dentro. La vita che conduce, apparentemente normale e serena, sarà però minata da una tragica esperienza: forse solo recuperando il rapporto con le sue origini riuscirà a ricostruire quello che per lei è veramente importante.
In questi ultimi tempi si è passati dall'antisemitismo distruttivo ad un orgoglio semitico ambiguo. Si è fieri di avere un amico ebreo da sbandierare, ma in fondo soltanto per metterlo con le spalle al muro davanti alle sue e altrui responsabilità. Gli ebrei non possono sottrarsi al proprio destino e pare debbano rendere sempre conto di sé, della propria storia, del senso della Shoah, di ciò che sta avvenendo in Israle e nei territori palestinesi. Elena Loewenthal indaga queste contraddizioni gettando luce sulla complessa e drammatica situazione israelo-palestinese, ma anche con uno sguardo attento alla storia passata e alla teologia.
Queste pagine vogliono essere una piccola ma intensa introduzione ai concetti fondamentali dell'Ebraismo. Elena Loewenthal, in tono semplice e lieve, racconta ai suoi bambini tutta la pazienza millenaria di un popolo indomito che come pochi altri, nonostante la disperazione cui è andato soggetto nella storia degli uomini, ha saputo mantenersi fedele alla propria identità.