Circola in questo breve romanzo di Carlo Lucarelli una leggerezza rara, una gioia di narrare, una sorta di allegra malizia. Entriamo con una naturalezza che ci sorprende in un mondo sconosciuto eppure subito familiare, la Colonia Eritrea: e impariamo a vedere noi stessi, i t'Iiàn, gli italiani, i "so tutto io", cullu ba'llè, quelli cui piace "di averle pensate loro, le cose", con gli occhi di un personaggio che non vorremmo lasciare più: il carabiniere indigeno Ogbà, unito da un patto più fraterno che di disciplina con il capitano Colaprico. A ogni colpo di scena, e sono tanti, a ogni parziale verità subito caduta, i due anziché deprimersi trovano nel loro rapporto una ragione per continuare, tra bellissime dame che sembrano assorbire sensualità e sprezzatura dall'aria stessa che respirano, ambigue creature del male, monelle prostitute, geologi che forse non sono geologi, furieri furfanti, camerieri magrissimi, e una vera festa di lingue e dialetti nella cornice dello sfavillante, modernissimo, Albergo Italia. Il più elegante, e anche l'unico, di Asmara, Eritrea, Italia. Che viene inaugurato, ovvio, con un cadavere di faccendiere neanche tanto impiccato, a guardar bene. Quel tanto che basta per iniziare una storia.
In una Bologna che non è più la stessa, un assassino fa giustizia da sé di fronte all'ingiustizia che vede. A combatterlo c'è solo lei. Grazia Negro. Anche lei non è più la stessa. E di assassini seriali non vorrebbe più sentir parlare. Il romanzo della rabbia di oggi. Assoluta e senza rimedio. Il romanzo dei sentimenti, delle solitudini, dell'incertezza di oggi.
«Fin dall'inizio della sua storia la nostra Repubblica ha incontrato una serie di problemi che l'hanno fatta crescere un po' piú debole e malata di quello che avrebbe dovuto essere. Una serie di veleni che l'hanno intossicata minacciandone lo sviluppo. Il contesto internazionale, gli scheletri negli armadi, la criminalità organizzata, la corruzione, la malapolitica, la malafinanza, le manovre di chi avrebbe voluto che quella creatura bellissima, entusiasmante e piena di vita fosse una cosa diversa e ha scelto scorciatoie nascoste per cercare di trasformarla. Veleni storici, veleni morali ma anche criminali e fisici, come quelli che concretamente infestano il sottosuolo e il mare del nostro Paese. Queste sono le storie di alcuni di quei veleni».
Carlo Lucarelli
Massaua, 1896.
Nel catino rovente di una cittá sensuale e cosmopolita tutti i destini si intrecciano. Mentre un detective non autorizzato è ossessionato dalla ricerca di un assassino di bambini, uomini, donne e soldati precipitano, senza saperlo, verso il proprio destino. Verso la piú colossale disfatta che il colonialismo europeo abbia subito. La battaglia di Adua.
Altre edizioni:
L'ottava vibrazione. 2008. Stile libero BIG
Un grande romanzo di guerra e d'amore. E di delitti.
Una storia epica rinasce dall'ombra del passato e irrompe in una luce cupa e visionaria, splendida e dannata. Tutte le voci, i dialetti e le lingue, sono il tessuto di un romanzo corale dove inferno e salvezza abitano insieme. Gli amori i tradimenti i deliri e le perversioni piú folli si intrecciano all'innocenza piú pura, l'arroganza dei potenti vive accanto alla comunità degli umili, la magia e il quotidiano si fondono. Lo scrittore che ha rinnovato il noir italiano porta la propria indagine della «metà oscura» dell'anima in un nuovo, inesplorato terreno.
Dove una pagina oscura della nostra storia diventa leggenda.
L'impavido Coliandro, sovrintendente della Questura bolognese, poi promosso ispettore, è una delle creazioni piú felici di Lucarelli. Il suo modo scalcagnato di irrompere in scena assicura al lettore un divertimento fresco e perenne. Questo volume ne raccoglie le storie.
Nikita racconta l'aspetto noir e metropolitano di Bologna e soprattutto l'incontro di Coliandro con Nikita, una donna bella, giovane, ribelle e punk, piú brillante e intelligente di lui. Insieme formano la coppia piú strampalata e divertente della letteratura noir italiana: il poliziotto pasticcione, roccioso e impulsivo, e la pallida giovanissima sua protetta, che piú di una volta lo deve proteggere.
Con Falange armata, un romanzo leggendario, siamo in una Bologna scossa da fremiti di ogni genere. Coliandro s'imbatte in un molto verosimile complotto eversivo neonazista, al quale, purtroppo, sembra credere solo lui. Lui e Nikita.
Il giorno del lupo, raccontando la storia della nuova mafia, piú spietata di un branco di lupi, si rivela non solo precorritore della realtà, ma anche perfetta macchina logica che ne rivela il funzionamento occulto.
Che cosa è successo sul set di "Il corvo", e chi era Brandon Lee? Perché Jimi Hendrix e tanti altri sono morti a 27 anni? È stato il Joker a uccidere Heath Ledger? Perché, secondo Charles Manson, gli omicidi di Bel Air dovevano aprire una nuova era? Perché qualcuno sostiene che Marilyn è viva? E il rock, è davvero "la musica del Diavolo"? Strane storie di omicidi, sparizioni, incidenti, suicidi, guai giudiziari ma anche di episodi incredibili che restano semplicemente misteriosi. O che rivelano, al di là del nostro inestinguibile bisogno di illusione, quel che può succedere quando diventi una stella. E cominci a vivere nell'altra faccia della luna. Un "romanzo del mondo dello spettacolo", e dell'altra faccia della celebrità, in 39 quadri. Queste storie tracciano una mappa per orientarsi nella leggenda nera che accompagna la vita, e la morte, di tante star della musica e del cinema.
Storie che formano un'unica storia, quella della parte nascosta e criminale del nostro paese e la storia di chi si è opposto, o è rimasto vittima. Una storia straziante e sanguinosa, ma appassionante e necessaria come ogni grande narrazione. Lucarelli prende la storia d'Italia appena dietro la memoria più recente e la trasforma in un patrimonio di trame, personaggi e vite esemplari, sul filo che unisce la realtà criminale e l'altra, quella alla luce del sole. Riscopriamo così, fin dall'immediato dopoguerra e dai contadini che occupano le terre in Sicilia e si scontrano con Cosa nostra, le imprese di banditi milanesi e sardi, della Camorra dal lontanissimo passato, di mafiosi e uomini della 'Ndrangheta che hanno impresso il loro segno su ogni zolla di terra, ogni metro cubo di cemento. E scopriamo, soprattutto, la storia di chi ha cercato di resistere, perché da lì nasce la speranza del nostro tempo.
Coliandro è un sovrintendente di polizia del tutto incapace di svolgere indagini giudiziarie, e sconta eterne punizioni per i propri errori. Al suo fianco, una giovane post-punk di nome Nikita è impegnata a difendersi più dalle sue goffe avance che dai malviventi. Nikita si rivolge a Coliandro per una grana: doveva consegnare un pacco e se n'è dimenticata. Il pacco contiene 200 milioni. Anche questa volta i due vengono investiti da un'avventura piena di rovesciamenti e colpi di scena, tra killer, giudici corrotti e sparatorie.
Questo libro raccoglie sette casi tratti dalla fortunata trasmissione televisiva "Mistero in Blu", che Lucarelli ha condotto dagli schermi di Rai 2 nell'inverno 1997/98, e tre casi mai andati in onda. Delitti irrisolti: dal caso Alinovi al caso Falcidia, dal caso Vanni al caso Di Robilant, alla strage di via Caravaggio... Lucarelli e il suo team di consulenti, tra cui il vicedirigente della Scientifica di Bologna Silio Bozzi, narrano soprattutto storie di persone: ritraggono individui, descrivono ambienti, attraverso casi di cronaca nera tratteggiano il volto di una città, di una cultura, di un Paese. In questi racconti forniscono anche particolari misteriosi omessi nel format televisivo e i retroscena delle indagini, segnalano gli errori degli inquirenti e denunciano l'omertà di testimoni e familiari.
Il libro è ambientato a Massaua, in Eritrea, nel gennaio del 1896. Sbarcano le truppe italiane, sono soldati che tra sessanta giorni moriranno ad Adua, nella più colossale disfatta che il colonialismo europeo abbia mai subito. L'Italia cerca un posto al sole, tra le potenze. I soldati italiani troveranno nemici superiori per armamenti, numero, conoscenza del terreno. Tra gli italiani che sbarcano ce n'è uno che ha un motivo diverso dagli altri per fare il soldato in Eritrea. Poi c'è una fanciulla che sembra fragile, e anche lei, come il soldato, ha un motivo tutto particolare per stare lì.
Riordinando la mole enorme dei suoi racconti, Lucarelli è stato molto crudele. Verso se stesso, non verso i suoi lettori. Ha tolto tutto ciò in cui non si riconosceva piú, e ha "montato" il meglio, gli oltre cinquanta racconti selezionati, secondo un ritmo mentale, una esigenza musicale che alterna i sapori e i temi. Così, mentre il lettore si trova invitato a un ghiottissimo menu, che spazia dall'horror al comico al thriller, unica e del tutto inconfondibile è la voce che lo affascina in questo libro. Forse la voce più autentica di Carlo Lucarelli, in tutte le sue modulazioni. Una voce che invita alla complicità, che coinvolge in una sorta di ininterrotta "danse macabre", di gioco esplicito sui temi della morte e della colpa, in una a volte selvaggia cavalcata diabolica, in una confusione di identità dove, alla fine, lo specchio sembra rimandarci l'immagine distorta, ma lucidissima, dei nostri desideri, e delle nostre illusioni.