Le relazioni di una Religiosa con un'anima del Purgatorio. È una lettura impressionante, ma formativa.
Nata in Slovacchia nel 1901 e vissuta poi in Belgio e Ungheria, sin da bambina suor Maria Natalia ebbe il dono di esperienze mistiche da parte di Gesù e della Vergine Maria. Tra il 1936 e il 1943 ricevette le prime grandi rivelazioni: messaggi da diffondere nel mondo e messaggi particolari sul destino dell'Ungheria. Nel 1950 in Ungheria furono soppresse tutte le comunità religiose, ridotte allo stato laicale. Suor Maria Natalia fu costretta a togliersi l'abito religioso (come le aveva predetto la Vergine Maria), si ritirò in un paese di campagna dove, solitaria e sconosciuta, continuò a vivere nella penitenza una vita ricca di eventi mistici-spirituali. Morì nell'aprile 1992, lasciando in eredità una raccolta di messaggi importanti e attuali per i nostri tempi.
È il Signore in persona che qui si confida a noi. Con un'intensità drammatica ancora mai raggiunta, Cristo esprime l'intera sofferenza della sua anima nell'istante supremo della morte. Ci svela che cos'è questa misteriosa unione dell'anima e dello spirito e la loro separazione che fu una dolorosa lacerazione.
Come si aiutano le Anime del Purgatorio? E come possiamo da esse ricevere collaborazione? Il Purgatorio è un luogo vicinissimo alla Terra? E' l'anticamera dell'Inferno?
Attraverso l'opera La Vera Vita in Dio, una raccolta di messaggi dati a una cristiana ortodossa, Vassula Ryden, la Santissima Trinità rivolge alla Chiesa di Cristo un appello alla riconciliazione, all'unità e alla santità. Suor Anne Woods autrice di questo libro, mostra che questa voce profetica del nostro tempo è in perfetto accordo con l'erudizione biblica, l'insegnamento e la tradizione della Chiesa.
Scrive suor Anne Woods: "La profezia rabbinica si sta adempiendo. il Decimo Cantico è ora cantato da Dio al suo popolo e a tutta l'umanità. E il Cantico dello Sposo, mentre si prepara a condurci nelle camere interne dell'Amore Divino e a unirci a Lui...".
Il Signore, nei suoi messaggi a Suor Beghe, svela i segreti contenuti nei vari episodi biblici.
Nata a Madrid il 4 febbraio 1890, Josefa Menéndez divenne vittima per le anime, strumento di Dio per far conoscere al mondo la sua misericordia, confidente e messaggera del Cuore di Gesù.
Visitò più volte l’inferno e attraverso la testimonianza delle anime che le si presentavano per chiedere suffragi e preghiere, conobbe anche il purgatorio. Il demonio la perseguitò in ogni modo, anche incendiandola ripetutamente o trasportandola altrove sotto lo sguardo sconcertato dei presenti.
Il 4 febbraio del 1920 entrò al Sacro Cuore di Poitiers, dove morì il 29 dicembre del 1923.
Nell’anno stesso in cui fu nominata badessa, Suor Maria di Gesù, del monastero dell’immacolata di Agreda, si sentì spinta da Dio a scrivere la vita della S. Vergine, ma, conoscendo la propria incapacità, ritardò ancora dieci anni, finché conosciuta perfettamente la volontà di Dio, per ordine del suo confessore, ad onore di Dio e della S. Vergine e a vantaggio suo e dei fedeli, si accinse a scrivere la Mistica Città di Dio, cioè la vita di Maria SS. nell’anno 1637. Nel 1670, dopo essere stata ripetutamente esaminata da dotti teologi, uscì dalla stamperia reale la prima edizione, che ebbe una diffusione incredibile. Bisogna riconoscere che dal punto di vista della teologia mistica e dell’edificazione, la Mistica Città di Dio merita la voga che ha avuto. “La Chiesa perciò, nella sua sapienza, dopo di aver esaminate dal lato teologico queste specie di visioni, le lascia allo studio della scienza e, senza nulla definire sul loro merito intrinseco, permette ai fedeli di cercarvi l’edificazione, la luce e gli insegnamenti che esse contengono”.