Nel sottotitolo l'autore anticipa l'esprimersi del misticismo di Mahler attraverso il quintuplice sentimento di morte - risurrezione - dolore - amore - estasi. Nel Prologo riafferma il sentimento mahleriano della morte, della risurrezione, del dolore, dell'amore e dell'estasi, ma nel corso della sua esposizione, ulteriormente approfondendo, egli distingue l'estasi in estasi nietzschianamente lirica e in estasi contemplativa cristiana immaginata e musicalmente interpretata dallo stesso Mahler. Significativa la conclusione cui perviene l'autore: Mahler visse questa vita guardando verso l'altra Vita, l'Unsterblich Leben.
L'autore affronta un tema apparentemente lontano dai suoi, pur ampi, interessi scientifici, ma in realtà profondamente legato ad un argomento da lui studiato e amato da sempre: la musica. L'analisi della bellezza di un testo musicale viene accostata alla analisi della bellezza del testo poetico che l'ha ispirato, e l'autore, attraverso suggestivi esempi tratti dall'ambito della poesia e della musica sacra, dimostra come si realizzi "una superiore inscindibile unità poetico-musicale". Dell'insieme di queste puntuali e coinvolgenti analisi si sottolinea la spiccata novità. Poesia-musica-bellezza sono gli elementi costitutivi di questo scritto, un incontro trinomiale di grande fascino, tra continui rimandi e collegamenti con la fede in colui che, per l'autore, è la bellezza per essenza: Dio.