Se tutto è in relazione, dobbiamo ammettere che la polis, la città, è la comunità umana nel mondo e non coincide con un ambito ristretto (regione, nazione o continente) di cui qualcuno possa dirsi padrone: ogni scelta rilevante è di fatto una scelta politica, perché incide anche sulla vita degli altri. Che cosa significa fare politica? E perché un impegno simile mi riguarda personalmente? Come potrò portare buoni frutti per la società? L'autore cerca di mettere in luce il senso della politica e le ragioni per scegliere l'azione in prima persona senza subire qualsiasi cosa nell'inerzia e nell'incoscienza. Maturare una scelta politica che porti ad agire per il bene comune porta necessariamente ad affrontare se stessi.
Un itinerario a partire dal riconoscimento e dall’assunzione della parola “accoglienza”: chiarificando il valore della scelta di accogliere, esperienza originante per ciascuno di noi, per giungere all’esperienza concreta e attualissima dei migranti. Con l’approccio che lo caratterizza, umano, filosofico e spirituale, l’autore ci propone un approfondimento sul diritto di tutti ad avere una casa, perché è solo grazie a un simile cammino che potremo liberarci di una situazione di oppressione e di degrado (coperta dall’eufemismo “crisi”) che grava sulla società mondiale.
Roberto Mancini (Macerata 1958), docente di filosofia teoretica all’Università di Macerata, è autore di numerosi saggi su tematiche fondamentali dell’esistenza umana quali l’ascolto, la pace, il bene e la libertà. Presso le nostre edizioni ha pubblicato L’umanità promessa (2009), Sperare con tutti (2010) e Orientarsi nella vita (2015).
La vita è un cammino. Ma verso dove? Come ci si orienta? Quali sono i criteri che possono ispirare le nostre scelte? Ognuno deve poter dare una forma alla sua vita. Se ci rinuncia resta informe, se sbaglia entra nella deformità. A quale scultore si affiderà?
Un sapiente contributo alla rinascita
della cultura della speranza
Nel nostro paese la cultura della speranza sembra soccombere, vinta da un impasto di scoramento, depressione e cinismo che non risparmia neppure i cristiani. Occorre allora tornare a chiedersi di che cosa sia fatta la speranza, quale sia il suo fondamento. Attraverso riflessioni brevi e puntuali, l’autore mostra che la speranza è nutrita dalla nostalgia per la felicità: nostalgia che, preservata dal degenerare in angoscia, può divenire desiderio di vita vera e responsabilità verso il bene degli altri. Si spera, infatti, per gli altri: perché altri ci hanno insegnato a farlo e sono ragione di speranza per noi; perché altri contano su di noi e siamo responsabili del loro destino; perché la speranza genuina non si inventa, ma è la risposta a un invito che viene da un Altro.
Roberto Mancini (Macerata 1958), docente di filosofia teoretica all’Università di Macerata, è autore di numerosi saggi su tematiche fondamentali dell’esistenza umana quali l’ascolto, la pace, il bene e la libertà. Presso le nostre edizioni ha pubblicato Il silenzio, via verso la vita (2002), L’uomo e la comunità (2004) e L’umanità promessa (2009).
C’è un sogno di Gesù
che ci porta a volare oltre la paura:
è la parola delle beatitudini,
prefigurazione dell’umanità promessa
Oggi, come sempre nel corso della storia, è importante che ogni essere umano si interroghi sul tempo presente, per giungere a una visione lucida della realtà e a un’azione responsabile. Riflettendo sull’uomo come destinatario e co-soggetto di una promessa che contiene il senso del nostro vivere e che attraverso una parola dà inizio a una storia, l’autore esamina la differenza tra la promessa di unità e di progresso offerta oggi dal modello della globalizzazione e la promessa di compimento e di salvezza che è al centro del cristianesimo. Promessa, quest’ultima, ben delineata nelle beatitudini, “sogno” di Gesù che proviene dalla radice stessa della sua umanità e che è rivolto alla libertà di ogni uomo.
Roberto Mancini (Macerata 1958), docente di filosofia teoretica all’Università di Macerata, è autore di numerosi saggi su tematiche fondamentali dell’esistenza umana quali l’ascolto, la pace, il bene e la libertà. Presso le nostre edizioni ha pubblicato Il silenzio, via verso la vita e L’uomo e la comunità.
Il silenzio a volte incute timore, altre volte suscita attesa e desiderio. Tutti, ad ogni modo, siamo destinati a incontrarlo. Pagina dopo pagina, l’autore ci guida attraverso il mistero dell’incontro con l’evento del silenzio, conducendoci a comprendere come vi sia un silenzio che dischiude le porte ai nostri desideri più profondi, che ci insegna a pensare alle cose della vita, ad affrontare le scelte importanti in maniera ponderata e responsabile. Al di là di queste profondità che il silenzio rende possibili nelle nostre esistenze, trapela allora un significato ultimo del silenzio che, da sospensione della vita o richiamo della morte, diventa soglia verso l’emergere del bene, grembo in cui rinascere a una vita più degna di questo nome, perché dotata di senso.
Roberto Mancini (Macerata 1958), docente di ermeneutica filosofica all’Università di Macerata, è autore di numerosi saggi in cui riesce a coniugare il rigore del ricercatore con la passione e il coinvolgimento del credente.