Un sapiente contributo alla rinascita
della cultura della speranza
Nel nostro paese la cultura della speranza sembra soccombere, vinta da un impasto di scoramento, depressione e cinismo che non risparmia neppure i cristiani. Occorre allora tornare a chiedersi di che cosa sia fatta la speranza, quale sia il suo fondamento. Attraverso riflessioni brevi e puntuali, l’autore mostra che la speranza è nutrita dalla nostalgia per la felicità: nostalgia che, preservata dal degenerare in angoscia, può divenire desiderio di vita vera e responsabilità verso il bene degli altri. Si spera, infatti, per gli altri: perché altri ci hanno insegnato a farlo e sono ragione di speranza per noi; perché altri contano su di noi e siamo responsabili del loro destino; perché la speranza genuina non si inventa, ma è la risposta a un invito che viene da un Altro.
Roberto Mancini (Macerata 1958), docente di filosofia teoretica all’Università di Macerata, è autore di numerosi saggi su tematiche fondamentali dell’esistenza umana quali l’ascolto, la pace, il bene e la libertà. Presso le nostre edizioni ha pubblicato Il silenzio, via verso la vita (2002), L’uomo e la comunità (2004) e L’umanità promessa (2009).
Il silenzio a volte incute timore, altre volte suscita attesa e desiderio. Tutti, ad ogni modo, siamo destinati a incontrarlo. Pagina dopo pagina, l’autore ci guida attraverso il mistero dell’incontro con l’evento del silenzio, conducendoci a comprendere come vi sia un silenzio che dischiude le porte ai nostri desideri più profondi, che ci insegna a pensare alle cose della vita, ad affrontare le scelte importanti in maniera ponderata e responsabile. Al di là di queste profondità che il silenzio rende possibili nelle nostre esistenze, trapela allora un significato ultimo del silenzio che, da sospensione della vita o richiamo della morte, diventa soglia verso l’emergere del bene, grembo in cui rinascere a una vita più degna di questo nome, perché dotata di senso.
Roberto Mancini (Macerata 1958), docente di ermeneutica filosofica all’Università di Macerata, è autore di numerosi saggi in cui riesce a coniugare il rigore del ricercatore con la passione e il coinvolgimento del credente.