Descrizione
Professore universitario e partigiano, politico e giurista, monaco e padre della Costituzione, Giuseppe Dossetti (1913-1996) è stato uno dei protagonisti della scena pubblica del Novecento italiano. Questo libro ne ricostruisce con rigore la biografia, segnata in apparenza da improvvise cesure e cambi di rotta, ma in realtà percorsa da un’incessante e semplice ricerca di conformità al Vangelo dentro la complessità della storia.
L’insegnamento universitario, l’esperienza partigiana, il contributo alla stesura della Carta costituzionale, difesa con vigore anche negli ultimi anni di vita, la militanza critica nella Democrazia cristiana e il ritiro dall’attività politica per fondare una comunità monastica disegnano un percorso ricco di scelte, di incontri e di amicizie (tra tutti, La Pira, Lazzati e il cardinale Lercaro).
In fondo, Dossetti coltivava un solo desiderio: «Diffondere quella pace che è un bene universale, diffonderla non a parole, ma col silenzio e con i fatti, quelli più profondi, più duraturi e più umili, più puri da ogni clamore».
Sommario
Prefazione. Dossetti, un limone spremuto (E. Galavotti). Introduzione. Una «sintesi di pace». I. Una profonda esperienza della vita. II. Per una riforma della Chiesa. III. Nella Chiesa del concilio. IV. Uno sguardo dilatato e approfondito. V. Il ritorno in Italia: gli ultimi anni e le premesse per un futuro. Bibliografia essenziale. Indice dei nomi.
Note sull'autore
Fabrizio Mandreoli, presbitero della diocesi di Bologna, è docente di Teologia fondamentale e Storia della teologia alla Facoltà Teologica dell’Emilia Romagna. Ha studiato a Bologna e Milano e ha approfondito gli studi di teologia, storia e lingue semitiche a Francoforte, Boston e Gerusalemme. Dopo aver svolto attività pastorale nelle carceri e in diverse comunità parrocchiali, oggi si occupa prevalentemente di formazione giovanile e dialogo ecumenico e interreligioso. Di recente ha pubblicato Viaggio intorno al mondo. Un'esperienza di ricerca tra fedi, identità e trasformazioni umane (con G. Cella, Zikkaròn 2019) e ha curato La teologia di papa Francesco. Fonti, metodo, orizzonte e conseguenze (EDB 2019).
Enrico Galavotti è professore associato di Storia del cristianesimo presso l’Università di Chieti-Pescara, dove insegna anche Storia della teologia. È nato a Mirandola (Modena) nel 1971, si è laureato in Scienze politiche all’Università di Bologna e ha conseguito il diploma di perfezionamento in Scienze Religiose presso l’Alta Scuola Europea di Scienze religiose. È stato borsista presso l’Università di Modena e Reggio Emilia e professore a contratto presso l’Università di Bologna, l’Università di Modena e Reggio Emilia e l’Università di Chieti-Pescara. È membro della Fondazione per le scienze religiose Giovanni XXIII di Bologna dal 1998.
Con la prefazione di Enrico Galavotti, biografo di Dossetti, il racconto esauriente, ma agile e "per tutti" di una vita straordinaria e irripetibile. Il ritratto avvincente e documentato di un protagonista della storia politica ed ecclesiale italiana dal dopoguerra in poi, che continua a suscitare passioni e opposte valutazioni.
In vista del centenario della nascita di Giuseppe Dossetti (Genova, 13 febbraio 1913), Fabrizio Mandreoli, teologo e storico, ne ricostruisce la vita con rigore e misura, con profondità e sobrietà. Il racconto si distende dagli anni della formazione all'insegnamento universitario, dall'esperienza partigiana al contributo per la stesura della Carta Costituzionale, dalla militanza critica nella Democrazia Cristiana al ritiro dall'attività politica per intraprendere la via del sacerdozio, la partecipazione al Concilio e, infine, la fondazione di una piccola comunità monastica aperta verso l'Oriente europeo e asiatico.
Una vita fitta di incontri, di amicizie (tra tutti, La Pira, Lazzati, il cardinale Lercaro), apparentemente caratterizzata da improvvise cesure e cambi di rotta, ma in realtà percorsa - come mostra Mandreoli - da un'incessante e "semplice" ricerca di conformità al Vangelo dentro la complessità riconosciuta della storia. In fondo, Dossetti coltivava un unico desiderio: "diffondere quella pace che è un bene universale, diffonderla non a parole, ma col silenzio e con i fatti, quelli più profondi, più duraturi e più umili, più puri da ogni clamore"