Il fatto indiscusso è che ogni vita umana non solo ha una sua storia propria, ma ne presuppone una precedente, di cui risulta erede. Persino Gesù, di cui i Vangeli ci raccontano alcune cose dei suoi ultimi tre anni di vita, è il frutto di una lunga genealogia con cui si apre il Vangelo di Matteo (Mt 1,1-17; cf. Lc 3,23-38). Segno evidente che egli è il compimento di un’attesa, che va comunque conosciuta per conoscere meglio lui stesso, poiché la terza dimensione, quella della profondità, è sempre necessaria. L'ottimo libro di Rosalba Manes ci propone una accurata indagine biblica, che ci aiuta a scoprire e valorizzare l'importanza di quella che oggi chiamiamo terza età. Sono proprio i vecchi, o i nonni/e, a scandire l'evolversi della storia in generale, oltre a quella specifica della salvezza. Purtroppo a questa componente storica in genere si concede poca attenzione, ed era perciò necessario un’indagine come questa. L'Autrice parte da considerazioni di base, come sono, oltre al concetto di vecchiaia, quelli di morte, di speranza, di vita impegnata, per concretizzarsi sempre di più, oltre che in questioni generali come l'importanza dei figli, soprattutto nelle concrete figure storiche come per esempio Anna e Gioacchino, nonni di Gesù (dalla Prefazione di Romano Penna).
Attraverso un viaggio avvincente in quel capolavoro di teologia missionaria che è il libro di Giona, emerge con forza, nell'intreccio tra lectio divina e lectio humana, la centralità dell'amore eccedente di un Dio che ama tutto ciò che ha creato, compresi coloro che, come i Niniviti, hanno compiuto il male. Nel libro tutto è «grande» ad esprimere ciò che sovrasta l'uomo, fa paura o scandalizza. La sfida che le autrici vi colgono è quella di ridimensionare la paura e i problemi, imparando a passare dal percepire le cose come grandi e impossibili al diventare grandi e maturi per abbracciare la propria chiamata con gioia e gustarne i frutti.
Non c’è figura biblica più maltrattata e sminuita della Maddalena che, in questo libro, è chiamata Myriam di Magdala proprio per riscattarla dalle incrostazioni che hanno sbiadito la sua persona e restituirle smalto, invitando i lettori a fare altrettanto. È urgente, infatti, restituire a Myriam di Magdala la sua vera identità di discepola del Cristo e riscoprire il significato straordinario del suo rapporto con Gesù. Liberata dall’oppressione della morte, Myriam incontra la vita che emana dal Cristo e sperimenta che Cristo è vita che irrora le relazioni e immette nella grazia della fraternità e della figliolanza divina. Myriam è donna pasquale che ci ricorda che la Chiesa se non è pasquale, sarà sepolcrale. È donna pasquale che ci ricorda che Dio è vita e che noi, i viventi, quando facciamo cadere steccati e barriere tra uomini e donne, diventiamo per davvero “la gloria di Dio”.
"Ecco un prezioso gioiello di Rosalba Manes sulla misericordia e tenerezza del nostro Dio, che ha viscere materne. Un viaggio affascinante nel vangelo di Luca, narratore sublime. Un viaggio leggero, sulle ali della poesia che apre ogni capitolo, e nondimeno un viaggio ancorato allo spessore del testo che cresce con chi lo legge, attingendo dallo scrigno dei Padri e dalla viva esperienza ecclesiale, un viaggio che impegna sempre a 'ripartire'. Lo sguardo esegetico si focalizza sul vangelo di Luca, che della misericordia è cantore per eccellenza. Come non cogliere l'attualità del messaggio lucano? Questo è il tempo in cui la Chiesa - sollecitata da papa Francesco - è chiamata a lasciarsi conquistare dalla tenerezza di Dio, è chiamata a contemplare il 'volto' del Dio di misericordia (Misericordiae Vultus) e a irradiarne la bellezza e il calore. È tempo di lasciarsi sedurre da un Dio che ci guarda 'con occhi colmi di affetto, innamorato della nostra piccolezza'"
In una società dove c'è chi dispone di troppo cibo e chi di troppo poco, dove i disturbi alimentari sono all'ordine del giorno, la Bibbia ci provoca sul tema.