Papa Francesco ha deciso di consacrare la III Domenica del Tempo Ordinario alla riflessione sulla Parola di Dio. Il Concilio Ecumenico Vaticano II aveva già esortato tutti i cristiani a nutrirsi quotidianamente della Parola e a pregare con essa.
La Costituzione dogmatica Dei Verbum, il documento fondamentale nel quale la Chiesa ha espresso la sua visione sulla Parola di Dio, rimane valida anche cinquant’anni dopo la sua promulgazione.
La società è cambiata radicalmente in questi ultimi anni. «A problemi nuovi, soluzioni nuove», ripete la gente. Invece, sant’Ambrogio afferma: «Cristo e la Scrittura divina sono il rimedio a ogni disgusto e il solo rifugio nelle tentazioni».
Quando la parola di Dio raggiunge l’uomo, questi ne viene trasfigurato: Dio ritorna a camminare sulle strade dell’umanità e la terra diventa il giardino di delizie. «Quando si legge la divina Scrittura, Dio torna a passeggiare nel Paradiso terrestre», afferma lo stesso sant’Ambrogio.
E' stato per rispondere alle domande di Vincenzo Brosco, direttore di Collana per la casa editrice Chirico di Napoli, che ho accettato di scrivere queste pagine. Leggendole, qualcuno penserà che io passi "di palo in frasca", come si dice, ma la diversità degli argomenti trattati può essere spiegata solo dalla varietà delle domande che mi sono state poste e che ho raggruppato in diversi capitoli tematici, per non ripetermi. Queste domande mi hanno permesso, talvolta, di elaborare dei piccoli trattati, piuttosto che dare brevi risposte.
L'essenziale non è nelle risposte, ma nelle domande, che rimangono aperte e che devono essere approfondite giorno per giorno. Il mondo post-moderno sarà caratterizzato da interrogativi sempre più numerosi. Il lettore avrà l'impressione di trovarsi davanti a un testo sconnesso, senza una logica interna. E' proprio così. Il libro, senza essere uno specchio della mia vita, passa da un tema all'altro senza molte transizioni; la sua unità sta nel fatto che esso è una "rilettura meditata" della mia vita: una meditazione è meglio di un'analisi astratta o sintetica. Sottolinea che la vita e un mistero. Ciascuno pensa di scrivere la propria vita, ma in realtà è superato da un destino. E' solo alla fine della vita che alcuni si rendono conto di essere nelle mani di Dio, che li ama, e che, spesso, il Creatore è obbligato a scrivere dritto su righe storte. Espongo in queste pagine le mie righe storte.
R. Meir diceva: «Chi si occupa dello studio della Legge per se stessa, consegue molte cose; non solo: è degno del mondo intero. È chiamato amico e amato; egli ama Dio, ama le creature, rallegra Dio, piace ai suoi simili. La Legge lo riempie di umiltà e di timor di Dio, lo rende capace di essere giusto, pio, onesto, fedele; lo allontana dal peccato e lo avvicina alle buone azioni. Chi si occupa della Legge ne ha consiglio, sapienza, senno e fermezza, come è scritto: “Mio è il consiglio e il buon senso, mia è l’intelligenza e la forza”. Essa gli dona la regalità, il dominio e la profondità nel giudizio; a lui si rivelano i segreti della Legge. È simile a una fonte che s’ingrossa e a un fiume che non si esaurisce. Egli diviene umile, longanime e perdona le offese. Essa lo ingrandisce e lo eleva su tutte le opere».
Ebrei e Cristiani sono alla ricerca della Sapienza. Pirqê Abot non è un trattato teologico nel senso stretto del termine. Abbiamo detto che si occupa principalmente di massime etiche, anche se è bene ricordare che nessuna distinzione netta tra teologia ed etica era possibile alla mente rabbinica. La Torah, nel suo senso più ampio di «insegnamento divino», è il principale concetto teologico in Abot.
Con questo Frédéric Manns - considerato uno dei maggiori esperti del Nuovo Testamento e del Giudaismo - non si propone di scrivere una biografia di Gesù in senso «storico-critico»; il suo scopo, piuttosto, è di ricollocare i Vangeli nel loro contesto originale. Sottolineare l'ebraicità di Gesù (Yehoshuà') può sembrare superfluo a qualcuno, ma molti cristiani sembrano ancora ignorare questo dato di fatto e restano così culturalmente estranei alle proprie radici. Yehoshuà nasce nella Palestina controllata dai romani. La sua predicazione si svolge in un periodo in cui Israele, che pure subisce il fascino della civiltà ellenistica, è agitato da sussulti messianici: nella società dell'epoca è particolarmente diffusa, a tutti i livelli, la speranza di un intervento divino che liberi il paese dalla dominazione straniera. Di fronte alle opere e alle parole del giovane maestro nazareno, gli ebrei reagiscono talvolta con entusiasmo, talaltra con scetticismo. È un profeta? È il messia? O è semplicemente uno dei tanti impostori ed esaltati che si manifestano in quel tempo di tensione politica e spirituale? Con un ritmo incalzante, il racconto di padre Manns rievoca la vita di Gesù sullo sfondo dei riti, delle speranze e delle delusioni degli ebrei del I secolo, senza trascurare i dubbi dei discepoli, l'ambiguità dei saggi, e la crescente diffidenza delle autorità nei confronti del rabbi galileo, fino al dramma del suo arresto e della sua crocifissione.
Il lettore che avesse la pazienza di immergersi in queste pagine avrebbe l'impressione che questo libro sia solamente una serie sconnessa di aforismi. Se avesse la costanza di approfondire questi capitoli scoprirebbe che lo Spirito di Dio, che pervade l'universo, permette una lettura dialettica delle realtà politiche e spirituali, che intessono il mondo. È importante discernere quanto lo Spirito dice oggi alle Chiese.L'autore di queste pagine vive a Gerusalemme da quarant'anni, nel quartiere musulmano della città vecchia. È convinto che la logica aristotelica non governi né il mondo, né l'Oriente. Il principe di questo mondo, diceva l'apostolo Giovanni, è il Maligno. Oggi come ieri. Ma la vittoria del Risorto è certa. Ecco perché l'ottimismo è necessario in un mondo segnato dalla paura e dall'incertezza.
Questi testi, scritti tra il V e il VII secolo d.C., riflettono una teologia molto più antica, anteriore o contemporanea agli scritti neotestamentari, e sono, per un onesto dialogo ebraico-cristiano, un insostituibile punto di riferimento.
Un testo sui simboli nella Bibbia. Un simbolo vale diecimila parole... I simboli battesimali ricordano una volta di più la centralità del sacramento dell'Iniziazione Cristiana... La veste nuova data al battezzato evoca la vita nuova che inizia". "
Con questo libro suggestivo e appassionante, Frédéric Manns – considerato uno dei maggiori esperti del Nuovo Testamento e del Giudaismo – non si propone di scrivere una biografia di Gesù in senso «storico-critico»; il suo scopo, piuttosto, è di ricollocare i Vangeli nel loro contesto originale. Sottolineare l’ebraicità di Gesù (Yehoshuà’) può sembrare superfluo a qualcuno, ma molti cristiani sembrano ancora ignorare questo dato di fatto e restano così culturalmente estranei alle proprie radici.
Yehoshuà’ nasce nella Palestina controllata dai romani. La sua predicazione si svolge in un periodo in cui Israele, che pure subisce il fascino della civiltà ellenistica, è agitato da sussulti messianici: nella società dell’epoca è particolarmente diffusa, a tutti i livelli, la speranza di un intervento divino che liberi il paese dalla dominazione straniera. Di fronte alle opere e alle parole del giovane maestro nazareno, gli ebrei reagiscono talvolta con entusiasmo, talaltra con scetticismo. È un profeta? È il messia? O è semplicemente uno dei tanti impostori ed esaltati che si manifestano in quel tempo di tensione politica e spirituale?
Con un ritmo incalzante, il racconto di padre Manns rievoca la vita di Gesù sullo sfondo dei riti, delle speranze e delle delusioni degli ebrei del I secolo, senza trascurare i dubbi dei discepoli, l’ambiguità dei saggi, e la crescente diffidenza delle autorità nei confronti del rabbi galileo, fino al dramma del suo arresto e della sua crocifissione.
Frédéric Manns, nato nel 1942 in Croazia, è professore di Nuovo Testamento e Giudaismo alla facoltà di Scienze Bibliche e Archeologia dello Studium Biblicum Franciscanum di Gerusalemme. Tra i numerosi libri pubblicati in italiano ricordiamo: Beata Colei che ha creduto! (2009), Saulo di Tarso. La chiamata all’universalità (2009) e Sinfonia della parola. Verso una teologia della scrittura (2008).
Un'indagine accurata sulle origine cristiane.