I giorni del Coronavirus segnano un cambiamento: si parla di un "dopo" come si è fatto per le grandi tragedie che hanno afflitto l'umanità. Anche la scuola non può sottrarsi a questa ridefinizione degli obiettivi, dei mezzi, delle strategie per poter vivere insieme una vita serena. Come sarà la scuola dopo il Coronavirus? L'occasione che ci si presenta è importante per ripensare la didattica, la valutazione, il rapporto tra strumenti e contenuti e soprattutto la relazione educativa: una relazione fisica, corporea, che è proprio ciò che ci manca in modo così lacerante in questi giorni di isolamento. Il primo giorno di scuola dopo l'emergenza non dovrà essere semplicemente un ripartire ma un rifondare la scuola, un ripensarla a partire dall'insostituibilità della relazione di contatto tra insegnanti e allievi.
Il rispetto della natura è una questione di cultura. Richiede un percorso educativo che parte dai primi anni di vita e si rafforza nell'adolescenza. Partendo da questa convinzione, l'autore propone per ogni elemento del creato cantato da Francesco d'Assisi una lettura decisamente formativa, incentrata sulla responsabilità della persona e supportata da una serie di attività. Un percorso verso l'assunzione di un atteggiamento sanamente ecologico attraverso l'impiego dei linguaggi della letteratura, della musica, del cinema e dell'arte.
L'educazione crea mondi, costruisce universi, "inaugura" calendari, mette al mondo persone... Davvero non è facile raccontare l'educazione. Questo libro ha scelto una tavolozza di colori per provare a restituire le mille sfaccettature della relazione educativa: un percorso che inizia col nero delle giornate più cupe, si diluisce nel blu della meditazione, sino a trovare forza con il rosso. Ma ci saranno anche momenti di pausa con il verde, momenti gialli di gioco dove le esperienze saranno condivise grazie alla vivace generosità dell'arancione... Per ogni capitolo un colore e un'opera pittorica di riferimento, in un itinerario che attinge sia ai significati che le culture (e artisti del calibro di Paul Klee, Piet Mondrian e Vassily Kandinsky) hanno accostato allo spettro del visibile, sia a canzoni, poesie, opere letterarie, vicende umane e riferimenti scientifici, in una contaminazione tra "generi" insieme profonda e suggestiva.
"Capitini non è un mistico ma un operatore, non è un santo ma un maestro davvero "elementare", sia perchè considera le situazioni concrete e affronta le condizioni reali, sia per la precedenza e l'importanza che assegna alle pratiche.
Davanti ad Aldo Capitini e i suoi scritti - soprattutto se trattano di scuola e di educazione - si resta insieme persuasi e perplessi: attratti dalla persuasione e tentati dalla perplessità. Sono passati degli anni, si dirà, e troppe cose e persone sono cambiate se è vero che si è alle soglie o secondo altri al termine di una ennesima mutazione antropologica. Ma questa del tempo che passa e trasforma - in coscienza - è sempre stata una scusa. Bisogna in realtà soltanto decidersi, se leggere gli scritti di Capitini con il senso della storia o sotto il segno della compresenza. Se disporsi all'ascolto di una voce che ha cercato e ancora cerca, prima ancora di avere un dialogo con noi, di inaugurare e di invitare tutti a un colloquio corale.
E' davvero troppo per il lettore e l'educatore contemporaneo, ma l'apertura è una unità smisurata di misura con cui conviene confrontarsi.
Gli scritti pedagogici di Capitini - e per questo nostro suo libro che li ripubblica - parlano in effetti del modo e del mondo della scuola, e sono rivolti innanzitutto agli insegnanti che la abitano. Gli scritti pedagogici di Aldo Capitini restano validi proprio perchè sono ancora "inattuali": eppure in gran parte si tratta di modelli attuati e di maestri indimenticati e di analisi ancora valide e di indicazioni ancora fertili." (dall'introduzione)
Questo libro inconsueto per introdurre i temi fondamentali della Costituzione propone attività, giochi di ruolo, simulazioni, ecc... Si può utilizzare con i ragazzi dagli 8 anni in su, ma anche in un gruppo di animazione. Non è rivolto soltanto agli insegnanti di italiano, storia, educazione civica ma anche ad educatori, catechisti, capi scout, conduttori di laboratori e di training, insegnanti di italiano in corsi per cittadini stranieri. Si scopre così che basta divertirsi per apprendere che in quel patto fondativo chiamato Costituzione sia racchiuso ancora l'ossigeno che rende sana la nostra convivenza sociale.