Tommaso d'Aquino (1225-1274) rappresenta uno snodo imprescindibile nella storia del pensiero occidentale in riferimento alla rilevanza dell'evento della rivelazione di Dio in Gesù Cristo nell'istituzione del senso dell'essere, in un rapporto dialogico libero e profondo tra fede e ragione, filosofia e teologia. Il settimo volume del Dizionario Dinamico di Ontologia Trinitaria (DDOT - 7) s'impegna a metterne in luce l'attualità e la portata, evidenziando in un primo approccio alcune e forse anche inesplorate inflessioni qualificanti e pregne di virtualità della sua proposta, dischiudendole nell'orizzonte di un'ermeneutica ontologica relazionale e trinitaria. Grazie ai saggi che lo compongono a firma di autorevoli studiosi di diversa provenienza culturale e competenza disciplinare, racchiusi tra una ricca introduzione e un'articolata bibliografia, il volume restituisce la straordinaria freschezza e fecondità di Tommaso nel 750° anniversario della sua morte, come contributo prezioso all'opera di urgente e complessivo rinnovamento culturale cui il nostro tempo è chiamato.
Il volume raccoglie i contributi presentati durante il 3° Seminario del Progetto di ricerca "Giovani, affetti e identità" in corso all'Università Pontificia Salesiana. Oggi il contesto educativo e il panorama socioculturale manifestano evidenti sfide ed opportunità su temi antropologicamente rilevanti quali la persona, la sua maturazione affettiva, l'orientamento dei suoi comportamenti, il rapporto tra natura e cultura, tra singolarità e relazionalità. In questa prospettiva il libro approfondisce la nozione di "vita buona" connettendo etica e "capitale affettivo": l'identità di genere e l'orientamento sessuale vengono analizzati tramite gli approcci complementari e distinti dell'antropologia filosofica, della psicologia, della teologia morale e della giurisprudenza.
Si può “dimostrare”, attraverso un’argomentazione filosofica, che Dio esiste? Che valore hanno le “cinque vie” di san Tommaso d’Aquino?
Questo studio, facendo ricorso a numerosi testi finora inediti presenti in manoscritti di varie biblioteche europee, ed a fonti di autori spagnoli del XVI e XVII secolo, esamina come i tre articoli (“Se sia di per sé evidente che Dio esiste”; “Se sia dimostrabile”; “Se Dio esista”) della questione 2 della I Pars della Summa Theologiae del Dottore Angelico sono stati commentati – nelle lezioni universitarie e nelle prime opere pubblicate – dai teologi domenicani che per più di un secolo si sono avvicendati sulle principali cattedre della prestigiosa sede accademica salmantina, luogo che – come noto – ha visto nel “Siglo de Oro español” il sorgere e lo svilupparsi, all’interno della “Seconda Scolastica”, di una tradizione di pensiero particolarmente originale e significativa.
Il saggio consta di due parti: la prima – dal titolo Studio sugli autori: ricerca, testo, considerazioni – è suddivisa in sei capitoli, che trattano rispettivamente di Pedro de Sotomayor, Mancio de Corpus Christi, Bartolomé de Medina, Juan Vicente de Astorga, Domingo Báñez e Pedro de Godoy; la seconda – dal titolo Testi – riporta la trascrizione di tutte le fonti non confluite nei capitoli, compresi i ff. 49v-57r del Ms 1042 della Biblioteca Angelica di Roma. Di ciascuno degli autori si ripercorre brevemente la carriera accademica, in vista di collocare cronologicamente e contestualmente il commento alla questione 2, e si descrivono tutte le fonti a disposizione, fornendone la trascrizione insieme con alcune note di apparato. Nel caso di Domingo Báñez e di Pedro de Godoy si utilizzano per lo studio anche i testi pubblicati negli Scholastica Commentaria e nelle Disputationes Theologicae. Ogni capitolo si chiude con alcune fondamentali considerazioni storico-teoretiche che permettono di confrontare i commenti dei teologi domenicani qui esaminati con quelli dei maestri che li precedettero (a partire da Francisco de Vitoria, Domingo de Soto, Melchor Cano e Ambrosio de Salazar), e di segnalarne le caratteristiche peculiari e più significative. Si potranno così evidenziare – almeno su questo specifico argomento – le particolarità del “tomismo” salmantino, e comprendere le influenze immediate dei nostri autori rispetto ai commenti posteriori sia dei maestri domenicani sia dei teologi appartenenti ad altre “scuole” ed ordini religiosi, tra i quali gli agostiniani, i carmelitani e soprattutto i gesuiti.
La discussione sul tema del valore “apodittico” delle quinque viae e sulla validità intrinseca ed oggettiva della dimostrazione risulta essere particolarmente interessante non solo nel preciso contesto che viene trattato in questo volume, segnato soprattutto dal confronto con l’interpretazione fornita a proposito dal cardinale Gaetano, ma anche nell’attuale contesto culturale, come si mette in evidenza nella Conclusione. La “questione Dio” permane infatti come “domanda radicale” che appartiene all’integralità della stessa esistenza della persona umana, e al senso più profondo della sua vita.
Quale filosofia della storia, all'inizio del nuovo millennio? Quale concezione della libertà e del suo significato e fondamento nel contesto del pensiero della cosiddetta "postmodernità"? Che rapporto intercorre tra i temi della storia e della libertà e le questioni filosofiche circa la verità e la trascendenza? Il volume affronta questi interrogativi nella seconda parte, dopo averne richiamato i contenuti essenziali così come sono emersi nel corso della storia della flosofia occidentale, stabilendo un confronto con sei autori italiani contemporanei: Tommaso Demaria, Romano Guardini, Luigi Pareyson, Nicola Petruzzellis, Bernardino Varisco e Gianni Vattimo.
I contributi presenti in questo volume sono stati redatti dai diversi studiosi ed esperti che, dal 2013 al 2015, si sono avvicendati nella serie di incontri sul tema “Arte, Cultura e Tecni­ca” presso la Rettoria di Sant’Ivo alla Sapienza a Roma. L’occasione è stato l’omonimo ciclo di formazione culturale promosso dal Centro Culturale “Paolo VI” in collaborazione con la Facoltà di Filosofia (Progetto STOQ-UPS) dell’Università Pontificia Salesiana e con l’Ufficio di Pastorale universitaria del Vicariato di Roma.
«I vari percorsi qui proposti si diramano a ventaglio avviandosi su diversi orizzonti, da quello teoretico-filosofico e storico alla teologia e all’antropologia fino ad allargarsi al mondo variegato dell’arte. Quest’ultima, poi, rivela, come è noto, al suo interno molteplici iridescenze espressive, dall’architettura alla scultura, dalla pittura alla poesia, dalla musica al cinema, fino ai beni culturali materiali e immateriali, ossia il grande patrimonio monumentale e persino il paesaggio (nel senso di landscape elaborato dalla presenza umana) ma anche le tradizioni popolari e il folclore. [… In queste pagine] si alternano tante voci, attraverso la via privilegiata del dialogo, così da ricomporre in piena armonia Cultura, Arte e Tecnica, trilogia dalle mille sfaccettature» (dalla Prefazione del card. Gianfranco Ravasi).
Interventi di: Igor Agostini, Guido Baggio, Calogero Bellanca, Renato Butera, Claudia Caneva, Maria Cinque, Marta Cristiani, Stefano Curci, Lorella Congiunti, Fausto Di Cesare, Teresa Doni, Raffaella Esposito, Daniela Falcioni, Michel Fattal, Cristiana Freni, Beatrix Erika Klakowicz, Giulia Lombardi, Paolo Tertulliano Lombardi, Salvatore Lorusso, Enrico Malizia, Tonino Mancini, Giuseppe Manica, Maurizio Marin, Giuseppe Motta, Andrea Natali, Oriele Orlando, Rodolfo Papa, Fabio Pasqualetti, Maria Tecla Pecci, Graziano Perillo, Dominique Poirel, Gianfranco Ravasi, Roberto Scardella, Manlio Sodi, Paolo Vicentini.
Giulia Lombardi, è attualmente Direttore dell’Istituto Alberto Magno della Pontificia Università San Tommaso d’Aquino di Roma, dove insegna; è docente consociato nella Facoltà di Filosofia della Pontificia Università Urbaniana di Roma. Sul tema della techne-ars ha pubblicato “Logos e techne. Claudio Galeno e Clemente Alessandrino, sulle basi formative necessarie alla perfezione dell’uomo”, in F. Carderi – M. Mantovani – G. Perillo (a cura di), Momenti del Logos. Ricerche del “Progetto LERS” (Nuova Cultura, Roma 2012); “Le caractère formel de la logique en tant qu’ars”, in L. Cesalli – A. de Libera – F. Goubier (ed.), Formal Approaches and Natural Language in Medieval Logic (Brepols, 2015). È di prossima pubblicazione Epistemologia della techne (Angelicum University Press).
Mauro Mantovani, salesiano, è attualmente Vicerettore e Decano della Facoltà di Scienze della Comunicazione sociale dell’Università Pontificia Salesiana di Roma, ove insegna nella Facoltà di Filosofia come docente ordinario di Filosofia teoretica. Per le attività del Progetto STOQ-UPS ha curato i seguenti volumi: Fede, Cultura e Scienza. Discipline in dialogo, con M. Amerise (LEV, Città del Vaticano 2008); Didattica delle scienze. Temi, esperienze, prospettive, con C. Desbouts (LEV, Città del Vaticano 2010); Momenti del Logos. Ricerche del “Progetto LERS”, con F. Carderi e G. Perillo (Nuova Cultura, Roma 2012).