L'autore si accosta al Nuovo Testamento con l'obiettivo di dimostrare che gli insegnamenti di Gesù sono tuttora applicabili e che, in particolar modo, possono essere utili nel mondo del lavoro per ottenere risultati pratici apprezzabili. In altre parole, Gesù fu un capo saggio, giusto e carismatico, ma siamo in grado di seguirne l'esempio? È bene chiarire subito che questo non è un testo religioso, bensì un saggio dedicato a un argomento specifico: il significato della leadership. Nel mondo di oggi siamo portati a definire "capo" una persona che sa esercitare la propria influenza sui subordinati, che dice loro che cosa fare e ne valuta la prestazione. Gesù, invece, propone un'altra idea della leadership: ci invita innanzitutto a esaminarci allo specchio, poiché non riusciremo mai a guidare gli altri in maniera efficace se non siamo in grado di guidare noi stessi. Un buon modo di instradare gli altri è pertanto quello di fungere da esempio: un buon capo è una persona integra e corretta, un punto di riferimento, una sorta di faro che, con la sua luce, indica la rotta.
Per i cristiani odierni che abitano nelle «terre dell'ombra» del disincanto e del dubbio, il modo principale per tenere vivo il desiderio di continuare a camminare alla sequela del Risorto verso Dio, cioè verso la risurrezione con Cristo e come lui, resta la preghiera. E tra le tante preghiere possibili, i Salmi dell'Antico Testamento hanno, da questo punto di vista, un'elevata fecondità spirituale. Don Manzi, con profondità e competenza, guida il lettore a riscoprire i fondamenti della fede cristiana nella "vita eterna" partendo dall'analisi di alcuni Salmi.
Il volume affronta il tema della prova/tentazione per il credente. La prova, tema forte del Tempo di Quaresima, come occasione di maturazione della fede.
Il libro affronta una questione di attualità pastorale, il tema delle resistenze alla vocazione, raccogliendo i contributi dei quattro autori alla tradizionale giornata di studio interdisciplinare tenutasi presso il Seminario di San Pietro Martire a Seveso (Mi).
Franco Manzi riporta una ricca casistica di resistenze vocazionali nel Vangelo
Stefano Guarinelli approfondisce l’aspetto dell’autenticità di un’esperienza vocazionale dal punto di vista psicologico.
Giuseppe Como affronta la questione della libertà dell’uomo di fronte a Dio
Alfonso Valsecchi riprende la stessa tematica analizzando il pensiero di teologi contemporanei come: Karl Barth, Hans Urs von Balthasar, Eugen Drewemann, Karl Rahner.
L’interrogativo a cui questo saggio intende rispondere è sostanzialmente duplice:
come il Dio biblico si è rivelato "con parole ed azioni per bocca dei profeti"?
E una volta conclusasi la rivelazione pubblica e definitiva di Dio in Gesù Cristo, come Dio si manifesta nei "segni del tempo" della Chiesa?
Sotto il profilo metodologico, l’indagine si articola in tre momenti logici:
- nel primo tenta di focalizzare in che modo, nell’Antico Testamento, il Signore ha comunicato con uomini di fede com’erano i profeti;
- la seconda tappa dell’indagine mostra in che senso il Vangelo secondo Luca ha attribuito a Gesù il titolo di "profeta" e in che maniera si sono compiute in Lui le profezie dell’antico testamento;
- infine, nella consapevolezza di fede che "in ogni tempo è dato alla Chiesa il carisma della profezia", l’ultima parte è dedicata a scoprire come Dio può "parlare" ancora ai nostri giorni.