Come sia stato possibile per bambini dai 7 ai 10 anni resistere per mesi a persone che li trattavano come bugiardi, solo Dio lo sa! Altrettanto straordinario è che abbiano avuto la forza di ripetere, senza mai contraddirsi, davanti a un mare di credenti, curiosi e increduli, che la Madonna e, prima ancora, un angelo si erano mostrati loro. Anzi, ebbero il coraggio di mantenere nascosto il «segreto» che la Madonna aveva affidato loro. Infine, stupisce che i tre veggenti avessero contemporaneamente le stesse visioni, benché solo Lucia riuscisse a comunicare con l'angelo e con la Madonna. Ma cosa percepivano in realtà? Cosa avvenne in quello sperduto villaggio tra il 1916 e il 1917? A questo e ad altri interrogativi dà risposta questa esauriente monografia che ricostruisce in maniera approfondita le vicende legate ai tre «pastorelli» di Fatima, nell'orizzonte più ampio delle rivelazioni private di carattere mariano. Suddiviso in cinque parti, da un lato riporta gli eventi, utilizzando fonti contemporanee e le testimonianze degli stessi bambini; dall'altro affronta il problema delle critiche ed espone i contenuti teologico-morali delle profezie.
La Prima lettera ai Corinzi, così chiamata perché destinata "alla Chiesa di Dio che è a Corinto" (1Cor 1,1), è uno dei sette scritti epistolari di sicura paternità paolina insieme alla Prima lettera ai Tessalonicesi, alla Seconda lettera ai Corinzi e alle lettere ai Filippesi, a Filemone, ai Galati e ai Romani. Ciò nonostante, non sviluppa alcuni temi tipici di altre lettere paoline, come quelli che caratterizzano le lettere ai Galati e ai Romani. Questo perché i problemi sorti all'interno della Chiesa corinzia erano diversi da quelli che Paolo dovette affrontare scrivendo ad altre comunità cristiane. Il volume offre un'ampia introduzione, il testo antico, la nuova versione italiana, le note filologiche e il commento teologico al libro.
Uno studio critico della Prima Lettera ai Corinzi dio Paolo dal quale traspare nitidamente come Paolo abbia fondato la comunità cristiana di Corinto sulla fede in Cristo crocifisso (prima parte) e risorto (terza parte), sulla carità che il suo Spirito infonde nei credenti per l’edificazione della Chiesa (seconda parte) e sulla speranza nella risurrezione universale con Cristo stesso (quarta parte). Di particolar interesse il concetto di “immedesimazione” presente nella lettera: credendo nel Signore crocifisso e risorto, che gli si è rivelato sulla via di Damasco, l’apostolo si è progressivamente “immedesimato” con lui, tanto da poter affermare con sincerità: «Non sono più io che vivo, ma è Cristo che vive in me!» (Gal 2,20).
Don Franco Manzi (1966) ha conseguito il dottorato in scienze bibliche e in teologia nelle Pontificie Facoltà di Roma e il titolo di élève titulaire presso l’École Biblique di Gerusalemme. Docente di sacra Scrittura e lingua ebraica nella Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale, nel Seminario Arcivescovile e nell’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Milano, collabora con varie riviste di esegesi biblica, teologia, liturgia e pastorale.