Simone Weil (1909-1943) è una figura unica nel panorama del pensiero europeo. L’apertura della sua scrittura, lampeggiante sui molteplici piani dell’esistenza e della conoscenza, vanifica i tentativi che vorrebbero coglierla là dove è attesa per compensare il vuoto che è in noi. Avida di coerenza, nella vita come nell’opera, si espone volontariamente alla violenza delle contraddizioni del suo tempo: in fabbrica, nella guerra civile spagnola, nella resistenza, nella personale visione spirituale, nell’invenzione della poesia. A cent’anni dalla nascita, la vasta scelta dei suoi scritti, presentati e argomentati in questo volume, ritma cronologicamente i momenti di svolta della sua esperienza esistenziale e delle sue analisi della cultura occidentale, restituendo tratti essenziali di un’originale poetica della necessità e dell’attenzione che Simone Weil esprime in parole pure. A noi, lettori postumi e ammirati, non resta che riconoscerne il genio vivente.
Il romanzo narra una delicata storia familiare dei nostri giorni, nella Roma di oggi, affascinante e ricca di contrasti e in una società in cui l'apparire e il possedere diventano più importanti dell'essere e in cui la spasmodica corsa verso il successo provoca un'atrofizzazione delle emozioni e dei sentimenti. Gabriele è un giovane manager, il cui incessante lavoro, pur garantendo un notevole benessere alla sua famiglia, finisce per assoggettarlo al punto di fargli rischiare di perdere i suoi affetti più cari e se stesso. Ma un sogno gli rivelerà che la realtà, alla volte, è ben diversa da ciò che vediamo, o meglio, da ciò che vogliamo vedere. Il confronto diretto con suo padre, con cui ormai non parlava da anni, gli consentirà di comprendere come il pregiudizio spesso ci impedisca di vedere oltre l'apparenza e come spesso si sfrutti la rabbia come un nido in cui rifugiarsi e crogiolarsi per giustificare se stessi o quelle situazioni che alle volte non riusciamo a comprendere. L'incontro con il padre metterà tra le mani di Gabriele una perla dal valore inestimabile: la possibilità di poter scegliere il finale da dare alla storia della sua vita.