Maldicenze, pettegolezzi e giudizi superficiali: quanto è condizionata la nostra vita dai peccati di lingua? Questo è un testo di psicologia spirituale semplice e diretto, a tratti provocatorio. Questo lavoro di Padre Francesco Maria Marino è rivolto a tutti coloro che intendono liberarsi dalla mormorazione e da tutti quegli atteggiamenti negativi che essa porta con sé: critiche, giudizi, pettegolezzi, maldicenze, condanne, fobie. Quella contro i peccati di lingua è una battaglia contro sé stessi necessaria per ritrovare il proprio equilibrio e la pace interiore grazie alla quale poter amare con gioia e lasciarsi amare senza riserve.
Tutti corriamo il rischio di essere sopraffatti dai ritmi serrati della vita, dai pericoli del mondo, dagli inganni del male e dai disordini del peccato. Per questo spesso ci ammaliamo nell'anima e anche nel fisico. L'autore guarda a Gesù Cristo come al Terapeuta del corpo e dello spirito e propone alcune vie di guarigione: la preghiera, l'esercizio della penitenza e delle opere di carità, la meditazione della Parola, i sacramenti. Il volume contiene in appendice alcune preghiere di guarigione e liberazione usate da esorcisti e sacerdoti impegnati nel ministero di consolazione.
Questo libro vuole rendere omaggio al bene che le donne hanno operato e possono operare nell'esercizio dell'accompagnamento spirituale a beneficio dei fratelli, un bene di cui non si dice mai abbastanza. La santità della donna rivela un genio che non si può tacere, come attesta la storia della mistica, quasi tutta al femminile. Negli ultimi decenni, il Magistero della Chiesa è tornato a parlare di donne straordinarie, la cui azione, nella Chiesa e nel mondo, ha offerto un contributo notevole allo sviluppo dell'identità dei laici come evangelizzatori; ma anche di donne comuni che, nella vita di tutti i giorni, vivono la santità domestica che contribuisce a gettare in famiglia i primi semi della fede. Papa Francesco nella sua Esortazione apostolica Gaudete et exultate ci ha ricordato che la santità è una chiamata universale e che è urgente che sia riscoperta da tutti i battezzati, confermando quanto già era affiorato dalla riflessione conciliare più di cinquant'anni fa. Il presente lavoro nasce da una duplice esigenza: ringraziare le donne per il dono della maternità spirituale esercitata a beneficio della Chiesa ed esortarle a non aver paura di essere, a immagine di Maria Santissima, donne perché madri, tanto biologicamente quanto spiritualmente. Non si tratta di smania d'uguaglianza tra uomo e donna; piuttosto si vuole considerare quest'ultima nella sua particolarità e nelle sue forze specifiche.
L'immagine del pellicano - che offre la sua carne e il suo sangue per nutrire i piccoli - è forse, insieme all'agnello, il più significativo e commovente simbolo dell'amore di Cristo, che si dona agli uomini divenendo emblema dell'Eucarestia: proprio questa è il vero tesoro della Chiesa. Infatti, nel sacramento dell'Eucaristia è lo stesso Signore Gesù che fa di una comunità umana un mistero di comunione.
La cultura contemporanea è caratterizzata da una tendenza antropologicamente egocentrica ed individualistica che contraddice, talvolta perfino ostacola, lo slancio d'amore. Le statistiche confermano che ci si sposa sempre di meno e in età sempre più adulta, che un matrimonio su due incappa nella separazione, uno su tre finisce con il divorzio. Per ritrovare l'amore non resta che meditare profondamente sulle pagine del Vangelo, visto che l'amore è grazia, non merito. Questo studio vuole consegnare ai fidanzati e agli sposi delle tracce da seguire per orientarsi nel cammino, un programma di vita che si pone come obiettivo la felicità piena dell'amore umano.
Un saggio sul tema della vocazione, ispirato alle parole del Santo Padre che sollecitano la Chiesa ad un atteggiamento di uscita, verso le periferie esistenziali. Il libro si articola attraverso alcune maglie: il Dalmanutà (Mc 8, 10), come metafora dell'anima che riposa nell'incontro con Cristo dopo aver compiuto il passaggio all'altra "riva", cioè la scelta fondamentale di accettarsi come essere vocazionale; la Rivelazione biblica; il discernimento; la preghiera; il concetto di tempo. L'esserci vocazionale non si potrebbe immaginare senza il movimento, perché esso esprime la natura intrinseca della vocazione che ci richiama al bisogno della comunione. Il Dio Trino ed Uno ci invia in "uscita", come da quattro anni ci ricorda papa Francesco.
Fra queste pagine brevi meditazioni ci introducono progressivamente alla preghiera, secondo l'insegnamento dei mistici. Ci viene in soccorso l'immagine dell'aquila che, con il suo "volo" maestoso e alto ci indica come vorremmo fosse la preghiera. Guidati dai preziosi consigli dei grandi Maestri della preghiera, troveremo un valido sussidio per l'orazione mistica. In appendice i nove modi di pregare di San Domenico di Guzmán, fondatore dell'Ordine domenicano, di cui è membro l'Autore. Questi possono giovare all'eucologia di cui la preghiera necessita. Anche il corpo, infatti, partecipa della preghiera e favorisce il necessario raccoglimento.