II giovani domandano: Ma cos'è la vita? Sesso o amore? Quanto conta la bellezza? Ci vorrebbe una scuola. Contro la droga? Ma cos'è la felicità? Figli dei nonni? Paura del presente? Perché i padri non fanno i padri? Mal di vivere, voglia di morire? L'Aids piove dal cielo? I cattivi maestri? Possiamo andare in discoteca? La tivù è il diavolo? Gli ultimi saranno i primi? Dove nasce la pace? Don Mazzi risponde nel suo modo che non propone verità dogmatiche ma questioni aperte, con ironia e provocazione, parlando ai ragazzi e ai genitori. Uno spaccato della società giovanile, con qualche speranza: quella del somaro!
"Da più di quarant'anni lavoro tra disperati, e mi sono accorto che le poche pecorelle salvate si sono salvate più a mia insaputa che per le mie qualità terapeutiche, pastorali, rieducative. Sono un po' come due discepoli di Emmaus, delusi dal profeta morto e traditi da una proposta di vita più grande di loro. Troppo tardi ho capito che non devo pregare per salvare gli altri, e che non devo pregare nemmeno per salvare me stesso. Devo pregare per vivere, non per salvarmi. Sono arrivato, dopo tante fatiche, a capire che pregare non è una fatica, ma l'ossigeno dell'anima. Mi viene tanto da ridere pensando ai tempi nei quali mi stendevo per terra, mi inginocchiavo sulle mattonelle, mi obbligavo a veglie faticose, ascetiche, quasi contro natura. Pregare è come parlare; parlare è come vivere. Vivere non si può senza incontrare qualcuno che si accorge di te, che ti saluta, che ti sorride, che ti meraviglia, che ti obbliga a domandarti: chi è? Perché ti ama?".
DI SQUOLA,SI MUORE?! di Antonio Mazzi
Il libro di don Antonio Mazzi affronta di petto una realtà – quella della scuola italiana – che come tutti mettono in luce (televisione,giornali,politica, insegnanti, genitori…) sta vivendo uno dei suoi periodi peggiori: dalle riforme mancate o mai concluse, dalla mancanza di fondi, dalle strutture ridotte in stato pietoso ai problemi interni più delicati: disamoramento degli alunni e degli insegnanti,scelte pedagogiche inadeguate ecc.
Don Mazzi, abituato a sguazzare in ambiti ancor più problematici, non solo non si spaventa, ma con la sua sapienza antica, sa indicare i mali e suggerire soluzioni.
Soprattutto, si batte perché la scuola non sia solo “informazione”, ma “educazione”. Il testo, vivace e dinamico, è arricchito di vignette dei collaboratori di don Mazzi che corroborano e approfondiscono il suo discorso.
LA SCUOLA DI IERI E DI OGGI NELLO SGUARDO APPASSIONATO DI UN GRANDE EDUCATORE.
DESTINATARI
Il vasto pubblico dei lettori di don Mazzi e ingenerale genitori, insegnanti, studenti.
AUTORE
Don Antonio Mazzi è veronese di nascita ma cittadino del mondo d’adozione. Sacerdote dell’Opera don Calabria ha, sin dall’inizio, svolto il suo magistero a favore dei più poveri ed emarginati. Alla fine degli anni ‘80 divieneDirettore dell’Opera don Calabria di Milanoin via Pusiano, a ridosso del Parco Lambro, e dà origine alla Fondazione Exodus. Da semprecollabora con quotidiani locali e nazionali,periodici e importanti testate giornalistiche. Da alcuni anni risponde su SAT2000 alle lettere inviate dai giovani e dalle famiglie. Tiene un programma annuale fisso su ODEON TV conil titolo “Schiamazzi” e sul circuito radiofonicodi RTL 102,5. Per le edizioni San Paolo cura lacollana Avamposti e ha pubblicato:Come rovinare un figlio in dieci mosse(2009), La TV in mano (2008), Preghiere di un prete di strada(2004), Ilfilo degli aquiloni (2000).