In questo libro, che lo consacrò scrittore e lo rese famoso in tutto il mondo, Thomas Merton narra le molte esperienze che lo portarono prima ad abbracciare il credo comunista, poi a convertirsi al cattolicesimo e a farsi monaco trappista. Proprio come il viaggio dantesco cui si rifa il titolo, l'itinerario spirituale di Merton alla ricerca di Dio conosce soste, intoppi, cadute, momenti di disperazione, ma si conclude con la conquista di una nuova consapevolezza di vita e di pensiero.
A 100 anni dalla nascita di un attualissimo e inquieto cercatore di Dio, il libro pubblica una raccolta delle poesie di Merton.
Pubblicando nel 1951 questo testo di Merton, don Giuseppe De Luca offriva al lettore il distillato di ciò che il monaco trappista intendeva per contemplazione: al di là della psicologia dell'io, è possibile all'uomo trascendersi, verso gli altri e le altre religioni, ovvero verso ciò per cui sta il nome di Dio, la Trascendenza. Un atto dello spirito - la contemplazione - che, più che mai oggi, ci interpella per evitare chiusure confessionali e disinnescare conflitti religiosi.
La nuova edizione di "Diario asiatico" di Thomas Merton viene proposta ai lettori italiani in occasione del Centenario della nascita del monaco trappista americano (Prades - Francia - 31 gennaio 1915). "Diario asiatico" è il resoconto del viaggio che Thomas Merton intraprese verso l'Asia negli ultimi mesi del 1968 in occasione della sua partecipazione a un convegno monastico internazionale a Bangkok. Il Diario evidenzia l'interesse per una conoscenza maggiore del monachesimo buddista, non solo per attingere alla ricca tradizione orientale ma anche per contribuire ad una possibile rinascita dell'ideale monastico occidentale di cui Merton ne sosteneva il bisogno essenziale. Il volume è corredato da un glossario dei termini religiosi, da una nuova introduzione a cura di Antonio Montanari, docente presso la Facoltà Teologica dell'Italia settentrionale e una postfazione di Alessandro Barban, priore generale dei monaci camaldolesi. La cura del testo nel suo complesso è di Mario Zaninelli, fondatore dell'Ass. Italiana Thomas Merton.
Thomas Merton (1915-1968) è considerato uno dei più importanti scrittori americani cattolici del ventesimo secolo. Monaco trappista, maturò un profondo interesse per le culture e le religioni del Sud-Est asiatico, particolarmente per lo zen, volendo promuovere il dialogo Oriente Occidente in chiave pacifista.
La contemplazione è l'espressione più alta della vita intellettuale e spirituale dell'uomo. E' quella vita stessa, pienamente cosciente, pienamente attiva, pienamente consapevole di essere vita. E' prodigio spirituale. E' timore riverente, spontaneo, di fronte al carattere sacro della vita, dell'essere. E' chiaro intendimento che la vita e l'essere, in noi, derivano da una Fonte indivisibile, trascendente e infinitamente ricca. La contemplazione è soprattutto consapevolezza della realtà di questa Fonte. Essa conosce questa Fonte in modo oscuro, inesplicabile, ma con una certezza che trascende sia la ragione sia la semplice fede. La contemplazione infatti è un genere di visione spirituale alla quale aspirano, per la loro stessa natura, la ragione e la fede, poiché senza di esse sono destinate a restare sempre incomplete. Tuttavia la contemplazione non è visione, perché vede "senza vedere" e conosce "senza conoscere". E' fede che penetra più in profondità, conoscenza troppo profonda per poter essere afferrata in immagini, in parole, o anche in concetti chiari. Essa può venire suggerita da parole, da simboli; ma nel momento stesso in cui tenta di descrivere ciò che conosce, la mente contemplativa ritratta ciò che ha detto e nega ciò che ha affermato. Perché nella contemplazione noi conosciamo per mezzo della "non conoscenza", o meglio conosciamo al di là di ogni conoscenza o "non conoscenza".
Thomas Merton
Fra i libri che scrisse, La saggezza del deserto è uno di quelli che Thomas Merton amò di più, probabilmente perché sperava di passare gli ultimi anni della sua vita da eremita (morì invece improvvisamente nel corso di un incontro tra monaci cristiani e orientali a Bangkok, nel 1968). Il tono personale della scrittura, così come la sua tipica combinazione di devozione e ironia, rivelano quanto profondamente si identificasse con i leggendari autori di questi detti e parabole, quei Padri cristiani del IV secolo che vissero in solitudine e contemplazione nei deserti dell’Egitto, della Palestina, della Persia e dell’Arabia.
Quei monaci abbandonarono le città perché erano convinti del carattere strettamente individuale della salvezza, in un mondo che ai loro occhi era come una nave sul punto di affondare. Andarono nel deserto per essere sé stessi e per dimenticare le seduzioni e gli inganni che li allontanavano da questo obiettivo. Condussero una vita di fatiche e di digiuno, di carità e di preghiera. Non cercavano il consenso dei loro contemporanei e neppure volevano sfidarne il dissenso, perché le opinioni degli altri avevano smesso di avere importanza per loro. Distillavano per sé una saggezza pratica e senza pretese, al tempo stesso primitiva e senza età, una saggezza di cui la nostra epoca ha un disperato bisogno.
L'AUTORE
Thomas Merton (1915-1968), scrittore e monaco trappista, è autore di più di settanta libri, tra cui La montagna dalle sette balze, Nuovi semi di contemplazione, Fede e violenza e Diario di un testimone colpevole, dedicati in particolare ai temi dell’ecumenismo, del dialogo interreligioso e dei diritti civili. Di Merton Lindau ha pubblicato nel 2008 il volume Scegliere di amare il mondo.
Per Thomas Merton – uno degli scrittori religiosi più significativi del XX secolo, le cui opere sono da molti ritenute profetiche – la riscoperta della vita interiore è la condizione irrinunciabile per ritrovare la nostra autentica identità di esseri umani, che non si rinchiudono in se stessi ma anzi ricercano il rapporto con gli altri e si liberano delle «risposte obbligate» prescritte e imposte dall’educazione, dai retaggi razziali e nazionali, dall’appartenenza religiosa e da tutte le istituzioni che prosperano dividendo gli uomini in amici e nemici. Di fronte a una società che si è perduta nella vana aspirazione al successo, al potere e al denaro, solo un amore fondato sulla condivisione può offrire quelle risposte che tutti avvertono come essenziali e urgenti.
In questa sua raccolta di pensieri e meditazioni, Merton parla della libertà, della verità che non scende a compromessi, della capacità di affermare il proprio «sì» e il proprio «no», della pace, del silenzio, della parola e della presenza di Dio nella nostra quotidianità. E testimonia ancora una volta il suo attaccamento al mondo, a ciò che egli concepisce come la sua «reale» storia, il fluire degli eventi prodotto dal pensiero e dall’azione di ognuno di noi.
L'AUTORE
THOMAS MERTON (1915-1968), scrittore e monaco trappista, è autore di più di settanta libri tra cui La montagna dalle sette balze, Nuovi semi di contemplazione, Fede e violenza e Diario di un testimone colpevole.
In questo libro, che lo consacrò scrittore e lo rese famoso in tutto il mondo, Thomas Merton narra le molte esperienze che lo portarono prima ad abbracciare il credo comunista, poi a convertirsi al cattolicesimo e a farsi monaco trappista. Proprio come il viaggio dantesco cui si rifà il titolo, l'itinerario spirituale di Merton alla ricerca di Dio conosce soste, intoppi, cadute, momenti di disperazione, ma si conclude con la conquista di una nuova consapevolezza di vita e di pensiero. La montagna dalle sette balze, pubblicato per la prima volta nel 1949 e tradotto in moltissime lingue, è considerato una sorta di breviario della spiritualità moderna
Questo libro contiene una versione rivista e ampliata di testi riguardanti la direzione spirituale e la meditazione. La prima parte si rivolge al cristiano, in modo particolare al religioso, che cerca un direttore spirituale o che ne ha già uno, e desidera trarre tutto il profitto possibile da tale opportunità. La seconda parte è costituita da note sulla meditazione che sono state scritte nel 1951 come una sorta di vademecum a Che cos'è la contemplazione? Dopo essere state battute a macchina, sono state messe da parte e dimenticate. Ora vengono stampate con correzioni e aggiunte.
Destinatari
Quanti sono alla ricerca di un direttore spirituale, per capirne il beneficio che ne deriva riguardo la meditazione.
Autore
THOMAS MERTON (1915-1968), monaco trappista, in seguito alla pubblicazione della sua autobiografia La montagna dalle sette balze, si fece conoscere al grande pubblico e da allora molti dei suoi libri sono stati venduti in milioni di copie in tutto il mondo. Negli anni Cinquanta e Sessanta si avvicinò alla tradizione spirituale dell'Oriente cristiano e alle grandi religioni dell'Asia, maturando la consapevolezza delle forti contraddizioni della società occidentale in generale. Da queste esperienze Merton uscì profondamente cambiato e i suoi scritti raggiunsero una profondità capace di parlare ancora oggi, a uomini e donne, con estrema verità.
"Le acque di Siloe" è il racconto, quanto mai vivo, della vita quotidiana di un monaco cistercense, da Mattutino a Compieta, e costituisce al tempo stesso una riflessione sulla vita monastica. Povertà, obbedienza, silenzio, sacrificio e preghiera portano alla liberazione spirituale da ogni seme di egoismo e all'estasi della contemplazione. Merton sa farci sentire questo ideale spirituale non sia mai venuto meno nella storia dell'Ordine, anche durante i periodi più tormentosi. Simbolo di questa vita consumata nell'annientamento di se stessi in Dio è la biblica immagine di Isaia: 'Acque di Silone che scorrono in silenzio".