Ospiti e parassiti. Questo libro racconta il loro favoloso banchetto. Libro d'orecchio e di bocca, di carestia e di uccisioni, di saperi e di asservimenti. Il parassitismo è un fenomeno logico, fisico, biologico, antropologico, economico-finanziario, ma anche informatico, sociologico, religioso, storico, etico e letterario. Il parassita è qualcuno che mangia presso un altro e a sue spese. È l'essere della relazione. È necessario alla relazione. Il parassita è essere e non essere. Inventa qualcosa di nuovo. Poiché non mangia come tutti gli altri, costruisce una nuova logica. Il parassita è un operatore, è un clinamen generalizzato. Il tempo irreversibile del vivente inizia con l'introduzione di un parassita. Nella vicinanza comune di ciò che si chiama inerte e di ciò che si definisce vivente, un certo virus si riproduce in maniera parassitaria. Il tempo irreversibile della storia inizia con l'introduzione dell'uomo parassita. Almeno a partire dall'agricoltura e dall'allevamento.
Se nell'era della post-verità la competenza degli esperti è oggetto di continui attacchi, la figura dell'esperto morale è da sempre vista con un certo scetticismo. Riconoscerne l'esistenza implica ammettere che alcune persone sono moralmente superiori ad altre e richiede di determinare la natura della loro superiorità. Dobbiamo immaginare l'esperto morale come una persona virtuosa o come uno specialista in fatto di dilemmi etici? E quale contributo possiamo aspettarci dall'esperto morale all'interno delle nostre comunità? Il volume si propone di rispondere a queste domande e offrire una concezione originale dell'expertise in campo etico, a partire dagli studi più recenti in etica delle virtù ed epistemologia morale.
Nei momenti di difficoltà la realtà diviene sfuggente e il coro dei ben pensanti prova a districare la complessità del sociale attraverso discorsi astratti e razionali. Michel Maffesoli, invece, invita il lettore a riconciliarsi con il silenzio, abbandonandosi al mistero. Le parole non sono in grado di cogliere il reale, perché esso è fatto della potenza dei sogni, di fantasmagorie, di fantasie. Il reale è sfuggente, ineffabile e giunge a conoscibilità solamente quando prende corpo negli oggetti del quotidiano, nel "divino sociale". Attraverso la sua analisi erudita, l'autore tenta di comprendere il ritorno del "sacrale", ovvero del bisogno collettivo di una comunione emozionale, della condivisione e della scomparsa nell'Altro: l'altro della comunità, del cosmo, della deità.
Ogni evento realmente traumatico deposita ombre insidiose e durature nel tempo, incide ferite profonde nella memoria corporea di una persona; questo condizionamento è particolarmente pervasivo quando tali esperienze avvengono all'interno di una storia di attaccamento problematica, e soprattutto quando coinvolgono anche la sfera della sessualità. Talvolta eloquenti ed eclatanti, queste tracce dolorose si accompagnano spesso a ferite invisibili, che appartengono al regno dell'indicibile; come tali, possono sfuggire anche alle maglie più sottili ed esperte del fare diagnosi e psicoterapia, in special modo quando si ha la pretesa di afferrare l'essenza dei ricordi somatici attraverso l'uso della comprensione razionale e del linguaggio. Muovendosi primariamente nell'ambito dei disturbi post-traumatici complessi e sessuali femminili, questo volume intende offrire al lettore nuove chiavi interpretative e di intervento clinico che possano facilmente integrarsi con altri modelli di riconosciuta efficacia. Dimensioni poco frequentate dalla maggior parte degli approcci, come lo schema e i confini corporei, la gestione delle distanze e del contatto fisico, il rapporto con il piacere in senso lato ma anche con l'accudimento, verranno affrontati da un punto di vista in parte innovativo, anche - ma non necessariamente - attraverso metodiche che prevedono l'uso consapevole, strategico e responsabile del contatto fisico, probabilmente uno dei temi più controversi dell'intera psicoterapia.