Papa Francesco, nell'ormai famoso discorso del 17 ottobre 2015 in occasione dei cinquant'anni dalla istituzione del Sinodo dei Vescovi, affermò che «il cammino della sinodalità è il cammino che Dio si aspetta dalla Chiesa del terzo millennio». Francesco si rifaceva alle parole di Giovanni Crisostomo, vescovo di Costantinopoli e noto Padre della Chiesa del IV secolo. E proprio a lui e agli Padri della Chiesa è necessario rifarsi affinché il termine "sinodalità" non venga svuotato a motivo dell'uso poco accorto che se ne sta facendo. Ma non basta, bisogna recuperare il grande insegnamento del Concilio Vaticano II sulla Chiesa come popolo di Dio, con tutte le conseguenze che ne derivano in termini di ministeri, carismi, ruolo dei laici e delle donne, sacerdozio ministeriale e sacerdozio comune, gerarchia e clericalismo... Solo in questo modo la Chiesa può far fronte alle sfide del presente, dove indifferenza, secolarismo, pluralismo religioso, stanno letteralmente riducendo la fede cristiana a un mero ricordo del passato o della nostra infanzia.
Papa Francesco ha affermato di recente che Maria è stata una donna “normale”. Eppure, da duemila anni la teologia ne ha sottolineato gli aspetti di eccezionalità. Il volume prova a ricondurre Maria al mistero della Chiesa e dunque al popolo di Dio cui appartiene e che guarda a lei come modello esistenziale nell’ordine della fede, della speranza, della carità (cfr. LG 64). L’Autrice, che ha lungamente insegnato ecclesiologia e mariologia, declina in questo volume il suo approdo a una mariologia estetica. «Ri-dire la madre del Signore» contribuisce a ripensare la teologia tutta, così che veramente supporti la vita di fede. Il volume parte dunque dalla mariologia estetica, proponendo otto tesi relative alla via pulchritudinis in teologia e in mariologia. Dopo aver rilevato che uno dei temi apparentemente rimossi dall’immaginario culturale è quello della morte e della vita oltre la morte, viene messo a fuoco il dogma dell’Assunta, che guarda Maria, sconfitta la morte, pienamente partecipe della vita e della gloria del Figlio. La conclusione prova a offrire un bilancio sulla mariologia soprattutto dal Concilio in poi, fino ai problemi aperti e alle sfide di oggi.
La misericordia non è un optional per il cristiano, è invece una virtù da coltivare sempre. L’umanità non conosce destini paralleli; siamo inestricabilmente legati gli uni agli altri. La misericordia è la presa d’atto di questa originaria comunione, cementata – dal punto di vista della nostra fede – dallo stesso Spirito di Dio. I nodi problematici della vita: mangiare, bere, vestire, ricevere, visitare, insegnare, ammonire, consolare, perdonare, pazientare vengono scandagliati con attenzione, in un saggio dalla lettura agevole.
Cettina Militello ha conseguito la laurea in filosofia presso l’Università di Palermo e la laurea in teologia presso la Pontificia Università Gregoriana di Roma. Ricopre vari ruoli d’insegnamento in Sicilia e a Roma. È direttrice presso la Pontificia Facoltà Teologica Marianum della Cattedra “Donna e Cristianesimo” e, dal 1983, dell’Istituto Costanza Scelfo per i problemi dei laici e delle donne nella Chiesa. Già presidente della Società Italiana per la Ricerca Teologica (SIRT), è membro del direttivo della Pontificia Accademia Mariologica Internazionale (PAMI). Ha all’attivo un cospicuo numero di pubblicazioni.
Oggi come ieri, autori eccellenti si sono misurati con i vizi capitali e con le virtù. Questo piccolo saggio intende fare altrettanto, affrontando temi che intrigano e fanno sorgere interrogativi.
Di carattere divulgativo e non tecnico, il volumetto include una breve integrazione bibliografica, che potrà essere d’aiuto al lettore nella ricerca di approfondimenti e di ulteriori sviluppi sul tema.
Destinatari
È rivolto a credenti interessati all’approfondimento e valido anche come strumento per la catechesi e la formazione pastorale.
Autrice
Cetonia Militello ha conseguito la laurea in filosofia presso l’Università di Palermo e la laurea in teologia presso la Pontificia Università Gregoriana di Roma. Ricopre vari ruoli d’insegnamento in Sicilia e a Roma. È direttrice presso la Pontificia Facoltà Teologica Marianum della Cattedra “Donna e Cristianesimo” e, dal 1983, dell’Istituto Costanza Scelfo per i problemi dei laici e delle donne nella Chiesa. Già presidente della Società Italiana per la Ricerca Teologica (SIRT), è membro del direttivo della Pontificia Accademia Mariologica Internazionale (PAMI). Ha all’attivo un cospicuo numero di pubblicazioni