Cosa possiamo sapere di Dio? In ottica cristiana, ciò che Gesù ha detto e fatto per raccontare Dio, possiamo dirlo, farlo e crederlo; quello che non ha detto o fatto, no. In quell'uomo ci è stato detto l'essenziale per andare a colui che continuiamo a chiamare "Dio". Se dunque è vero e giusto continuare a ripetere che Gesù è Dio, dovremmo cominciare una buona volta anche a dire che Dio è Gesù. La vita di Dio si compie e si realizza nella vita di Gesù, regno di Dio fatto persona. Come è avvenuto per quanti hanno incontrato Gesù sulle strade della Galilea e della Giudea, così può avvenire anche per noi: ascoltare Gesù, meditare su di lui e grazie a lui, significa accogliere il volto di Dio da lui disegnato con la sua vita. Questo è già passare dalla morte alla vita, dalle nostre morti quotidiane alla vita in pienezza che Gesù ci ha portato, con la sua splendente umanità. Questo è il viaggio che il libro propone.
Un saggio sullo scrittore francese, premio Nobel 1957, che ha saputo coniugare alta letteratura e impegno politico.In Camus il problema di Dio si intreccia e si scontra continuamente con quello della morale. E la complessità del rapporto di Camus con il cristianesimo è testimoniata anche dal fatto che in nessuna sua pagina è chiaramente affermata o in modo altrettanto chiaro è negata l'esistenza di Dio. La morale religiosa con i suoi valori è posta sempre in tensione con la morale laica dell'impegno a salvare l'uomo su questa terra. E tra le due posizioni, Camus ritiene che sia possibile un dialogo e un confronto, anche se limitato al piano puramente pratico-operativo.L'analisi delle opere di Camus è condotta attraverso riferimenti a vari filosofi da Plotino a Popper e a tanti altri autori, fino ad arrivare alla storiografia contemporanea che lo ha considerato un «mistico senza Dio» e un «ateo virtuoso».
Destinatari
Pubblico con interessi piuttosto vari: dalla filosofia alla poesia e alla letteratura.
Autore
Aniello Montano, professore di storia della filosofia presso l'Università di Salerno, collabora alla «Rivista di Storia della Filosofia» e a «Segni e comprensione». Si è interessato di filosofia antica e dei rapporti tra magia e sapere scientifico nel V secolo a.C. È autore di molti saggi tra cui ricordiamo: Il disincanto della modernità. Saggi su Sartre (Napoli 1994), Storia e convenzione. Vico contra Hobbes (Napoli 1996), La mente e la mano. Aspetti della storicità del sapere e del primato del fare in Giordano Bruno (2000), Il prisma a specchio della realtà. Percorsi di filosofia italiana tra Ottocento e Novecento (2002) e La fiamma e la farfalla. Saggi su Bruno (2002).