Oltre 20 anni di esplorazioni nelle parti meno note del mondo raccontate da Alberto Moravia con le immagini di Andrea Andermann. Un volume di grande formato, illustrato a colori, l'esperienza di due artisti e viaggiatori attraverso le zone più remote di Mongolia, Yemen, Africa. Alberto Moravia e Andrea Andermann per oltre 20 anni sono stati compagni di viaggio, viaggi soprattutto in Africa, in Mongolia e lo Yemen. Da queste loro esplorazioni in parti meno note del mondo, lo scrittore ha riportato le sue variazioni su tanti temi nate dalle profonde esperienze vissute in questi luoghi lontani ed il regista le sue impressioni fotografiche che vanno a ricomporsi in un insolito ed unitario racconto, in cinquecento pagine suddivise fra intense immagini e narrazioni emozionate.
“Sto preparando nella mia mente e anche sulla carta la formazione di nulla meno che un romanzo. Il protagonista dovrebbe essere un ragazzo della mia età (17 anni), [...] i tipi fondamentali li ho già trovati e sono gente che ho conosciuto e osservato. [...] ci vorrà un anno e più; ma sono sicuro che quando l’avrò finito avrò fatto qualche cosa di buono.”
Alberto Moravia, lettera ad Amelia Rosselli del maggio 1925
Alberto Moravia era legato per nascita ai fratelli Rosselli: Carlo e Nello, assassinati in Francia su mandato del fascismo italiano. Con loro, suoi cugini, e con tutta la famiglia Rosselli, in particolare con la zia Amelia, Moravia intratteneva un costante carteggio, qui raccolto con circa 60 lettere: Amelia Rosselli (1870-1954) svolse un ruolo decisivo nella formazione umana e intellettuale del giovane scrittore. Molte lettere sono state scritte da Moravia durante la degenza al sanatorio di Cortina e testimoniano della sua sensibilità di adolescente e della formazione letteraria e culturale nel periodo della lunga convalescenza. Quel che ne emerge, insieme ad altre lettere familiari e ai primi esercizi poetici, è un vero e proprio ritratto dello scrittore da giovane – quando già letture e interessi facevano presagire il futuro di grande scrittore che di lì a poco lo aspettava. Le lettere registrano infatti la crescente minaccia del regime, che sin dagli anni Venti si abbatte con violenza sui Rosselli, protagonisti della lotta antifascista, e negli anni Trenta in modi più circospetti anche sul loro cugino, divenuto ormai l’autore famoso degli Indifferenti. Il rapporto tra Moravia e i Rosselli prosegue oltre la morte di Carlo e Nello e presiede nel ’50 al discusso romanzo Il conformista. Un capitolo ineludibile del Novecento italiano.