Protagonista è uno scrittore di sceneggiature i cui rapporti con la moglie si illuminano e si complicano a contatto con il mondo della produzione cinematografica, della carriera e del successo. Questo libro muove da un dato positivo, un caso di fedeltà matrimoniale, per chiarirne tutta la natura di illusione, di reale sconfitta e profonda, moderna contraddizione. "...E' nel 'disprezzo' che la problematica centrale di Moravia trova la sua summa più precisa e complessa, quasi una unitaria enciclopedia della sua varia tematica." (Edoardo Sanguinetti)
"L'amore coniugale" è la storia di un uomo che cerca al tempo stesso di essere buon marito e buon scrittore, finendo col fallire entrambi gli obbiettivi: il fallimento erotico-sentimentale da un lato e il fallimento letterario dall'altro. Il contrasto tra vita affettiva e vita culturale è affrontato in tutta la sua crudezza, con la tipica capacità di Moravia di raccontare, senza reticenze, e di fare emergere un discorso civile e morale.
"Un nuovo romanzo da mettere in biblioteca soprattutto perché in una biblioteca che si rispetti un classico del Novecento come Moravia deve essere presente con le opere complete." (Geno Pampaloni) "Il viaggio a Roma è un romanzo di iniziazione, di iniziazione alla maturità; o di liberazione dalla nevrotica turbolenza dell'adolescenza." (Enzo Siciliano) "Un romanzo audace dove la strada dell'incesto è sbarrata soprattutto dalla tomba della madre; un romanzo continuamente in bilico tra la soglia oscura della memoria e i lampi contraddittori del presente." (Giulio Nascimbeni)
Pubblicate per la prima volta nel 1983, queste venti "favole erotiche" si configurano come una delle opere più sorprendenti e coraggiose di Moravia. Attraverso una fenomenologia redatta con una pazienza da entomologo, l'autore de "Gli indifferenti" racconta un'idea di sesso liberata da ogni vincolo morale e psicologico, ma proprio per questo indifferente all'erotismo, avventurandosi in spazi iperrealisti nei quali l'amore si impone sul dolore e su ogni forma di lutto. La stessa scrittura diventa uno strumento di conoscenza che tenta di aprire uno spiraglio di autenticità nel confuso agitarsi dell'esistenza: è solo là dove gli uomini e le donne tendono a confondersi che è possibile cogliere la verità umana celata nel segreto della persona.
Questo volume è costituito da un'organica serie di articoli apparsi originariamente su varie testate giornalistiche; essi documentano le impressioni e riflessioni dell'autore nel corso dei numerosissimi viaggi compiuti in tutto il mondo. Un'occasione, quindi, per avere sottomano un taccuino di idee che è come un piccolo manuale di antropologia applicata, scritto con l'estro e il gusto del dettaglio propri di un autentico narratore. La Postfazione è di Tonino Tornatore, che ha seguito il lavoro nelle sue particolarità filologiche e storiche.