Incostanza e mutamenti repentini di vita privata e pubblica non lasciano molto spazio alla perseveranza. Che pure orienta i nostri destini a vari livelli: quando ci si applica per portare a termine gli studi o un progetto in cui si crede, o, su un piano più alto, quando si lotta per una società più giusta nonostante le smentite della storia ci spingano ad abbandonare l'idea. Ma che cosa motiva questa virtù, a volte fino al sacrificio personale? Forse la risposta va cercata, appunto, in quella scia di sacro che sembra indissociabile dalla parola. Perseveranza, ovvero come saldare la realizzazione di sé e il bene di tutti.
"Nel mangiare da soli si nasce, nel mangiare insieme si conversa e il cibo materiale diventa l'occasione per nutrirsi delle parole degli altri". (Salvatore Natoli)
"Le verità del corpo" costituisce una analisi profonda ma divulgativa in cui Natoli, attraverso vari richiami alla storia della filosofia, da Platone e Cartesio, da Spinoza a Nietzsche, si confronta con il tema della corporeità.
Salvatore Natoli, professore di Filosofia teoretica, in questo libretto riflette sul tramonto delle certezze tradizionali nella nostra epoca e sulla mancanza di garanzie di un mondo adulto che ha ormai perso i suoi punti di riferimento. Non riuscendo più a trovare stimoli per costruire il proprio futuro, i giovani si fanno travolgere da un presente statico, alla ricerca di una felicità individuale fine a se stessa. In questa nostra epoca, definita dall'autore come "l'età del rischio", quali modelli culturali si possono offrire ai ragazzi? È ancora possibile tracciare una rotta? Uscire dall'indifferenza e dalla violenza che sono alla base del vivere oggi? "Non sono i legami d'obbligo, i vincoli giuridici che contano, ma è la capacità di trovare legami, di costruire fiducia e di dare affidamento e di sapersi affidare. Non nel possesso, ma nella reciprocità del dono la ricchezza sovrabbonda per tutti".