Alle origini della Bhagavadgita, o Gita, come viene chiamata comunemente in India, vi è la guerra fratricida raccontata nel Mahabharata, che costrinse i discendenti dei Kaurava e dei Pa??ava a battersi nel campo di Kuruk?etra. Il primo canto si apre infatti con Arjuna che prega K???a di fermare il cocchio in mezzo ai due eserciti perché, scorgendo nelle schiere nemiche amici e parenti, è angosciato all'idea di colpire chi gli è caro. Ha così inizio un lungo e sofferto colloquio che affronta i nodi più importanti della vita di ogni uomo: l'agire e il non agire, il dovere, le passioni, il sacrificio e il non attaccamento che portano alla vera conoscenza e alla suprema pace dello spirito. Tutte le azioni tendono a mantenere l'uomo prigioniero del ciclo delle esistenze, nel mondo dell'illusione fenomenica. Soltanto quando sia mosso da un sentimento superiore, che trascenda quelli individuali, e non desideri il frutto della sua opera, soffocando ogni forma di identificazione egoica, egli potrà raggiungere la liberazione e vivere in armonia con l'universo. Testo fondamentale della tradizione induista e forse il più conosciuto in Occidente, la Gita è in realtà un libro universale a cui anche l'uomo contemporaneo – a qualunque cultura o religione appartenga – può fruttuosamente abbeverarsi.
Il grande profeta della pace, assassinato nel 1948, dopo aver liberato l’India dal dominio inglese e aver tentato di tenerla unita superando i problemi economici, religiosi e di casta, si rivela attraverso le sue stesse parole, in articoli, lettere, interviste e interventi pubblici. La verità, la non-violenza, il non-possesso, il coraggio, la tolleranza, l’uguaglianza delle religioni, l’importanza delle promesse, il sacrificio, il digiuno e la difesa delle libertà civili non sono utopie ma realtà possibili. Ne è prova la vita di Gandhi, il quale cammina ancora oggi tra noi con il suo messaggio.
La più grande esperta di cultura indiana in Italia traduce, spiega e racconta Gandhi, in un libro che aiuta soprattutto i giovani a riflettere su temi come la guerra, la religione, le azioni e i diritti dell’uomo.
Mohandas Karamchand Gandhi (Porbandar, 1869 - Nuova Delhi, 1948), politico e filosofo indiano, guida spirituale nel suo paese e in tutto il mondo, ha portato l’India all’indipendenza. Di lui Sarvepalli Radhakrishnan, primo vicepresidente dell’India, ha scritto: «Un grande maestro appare una volta ogni tanto. Passano diversi secoli prima che se ne presenti uno. Lo si riconosce dalla sua vita. Prima vive e dopo dice agli altri come possono vivere nella stessa maniera. Gandhi fu questo».
Brunilde Neroni, italianista e orientalista, esperta di poesia sanscrita, ha tradotto i maggiori poeti della tradizione hindu e ha pubblicato una traduzione esemplare del Bhagavadgita, libro sacro dell’Induismo. Nota ecologista e pacifista, ha pubblicato libri di poesie e racconti.