“Chi sono io?” è un interrogativo che sembra travagliare le ultime generazioni. Per conoscersi bisogna relazionarsi con un altro e l’interazione col Padre Celeste non solo ci risponde con un’immagine sana e positiva di noi stessi, ma solleva dall’io solo terrestre alla dignità inaspettata di figlio di Dio. Il Padre Nostro è una preghiera in cui, più dico al Padre: “TU”, più scopro chi sono IO! E questo Padre è forse un patriarca da eliminare? Al contrario è modello di paternità matura e ne illumina ruolo e significato. Santificazione, volontà e regno di Dio ci tolgono la libertà? Il Padre Nostro ci mostra invece che proprio questi aiutano a ricostruire in noi un’umanità matura e autonoma. E quali sono i nostri veri bisogni? Il pane, il perdono, l’aiuto nelle tentazioni e la protezione dal male sono le cose da chiedere al Padre per salvaguardare la nostra dignità.
Note sull'autore
Padre Gian Paolo Lamberto (1959), è missionario della Consolata. Dal 1992 opera in Corea del Sud (Yeokgeok, Manseok, Okkil, Dongducheon, Daejeon) svolgendo attività di animazione missionaria, pastorale con i poveri urbani e i migranti, formazione e dialogo interreligioso.
San Luigi Maria Grignion de Montfort (1673-1716) è conosciuto nella Chiesa soprattutto per la sua spiritualità mariana: il motto Totus tuus! che abbiamo imparato a conoscere dal grande papa mariano Giovanni Paolo II deriva dal Trattato della vera devozione a Maria, scritto da Montfort, conosciuto da milioni di cristiani, guida spirituale per molti santi.
Mentre la dottrina spirituale di san Luigi Maria si è ben diffusa in tutto il mondo, non è altrettanto conosciuto il suo Autore. Conoscere meglio la biografia di Montfort e approfondirne tutti gli scritti è un mezzo per scoprire le ricchezze della sua spiritualità, che si apre anche su altre tematiche evangeliche importanti, come il mistero dell’Incarnazione, la Croce, il Battesimo, l’apostolato nella Chiesa.Il presente piccolo volume contiene anche delle preghiere, sia composte dal Santo di Montfort, sia quelle rivolte a lui, a cominciare dal formulario della Messa in suo onore. Il racconto dell’esperienza di vita di Montfort, la lettura e la meditazione dei suoi scritti, insieme alle orazioni per venerarlo, sono altrettanti mezzi per entrare e progredire nella via spirituale da lui percorsa per primo e tracciata per noi.
Giorno dopo giorno, su un fogliettino staccabile, sono presentati: -rubrica con la data e il santo del giorno; - citazioni delle letture bibliche della Messa del giorno; -un breve pensiero sul mistero eucaristico.
I Fioretti di san Francesco costituiscono una raccolta di “miracoli ed esempi devoti” riguardanti la vita del Poverello, resi in lingua italiana volgare nell’ultimo quarto del Trecento da un ignoto toscano che li ha ricavati dagli "Actus Beati Francisci et sociorum eius", composti probabilmente da frate Ugolino da Montegiorgio tra il 1327-1340.
I cinquantatré capitoli che compongono l’opera coprono un arco di tempo di 110 anni, in cui, oltre a Francesco compaiono alcuni dei suoi primi compagni e anche altri frati marchigiani. Di Francesco viene sottolineata la conformità a Cristo. Questo è il nucleo del messaggio che i Fioretti ripropongono. Nulla si dice della sua giovinezza, del travaglio della conversione, delle lotte e tensioni negli ultimi anni della sua vita. Francesco è l’alter Christus! Ed è alter Christus perché ha fatto del vangelo la sua regola e forma di vita. Questa conformità e sequela definiscono l’esperienza dei suoi primi compagni (Bernardo, Elia, Egidio, Leone, Masseo, Rufino, Silvestro, Chiara), sono annunciate nei grandi insegnamenti francescani (la vera letizia, la povertà, l’amore per le creature, la predica agli uccelli, il lupo di Gubbio...) e confluiscono nelle storie e nei racconti di alcuni frati marchigiani (Corrado d’Offida, Giovanni della Penna, Iacopo da Massa...). La sequela di Cristo, povero e crocifisso, accompagna così a mò di sottofondo musicale le storie di Francesco e dei suoi fratelli, i quali, nonostante le fatiche e le lotte del cammino non rinunciano a cantare e lodare l’Altissimo bon Signore, certi che “tutto concorre al bene di coloro che amano Dio”...
Qui è vera letizia!
Il sentiero di formazione degli aspiranti al Carmelo nell'Istituto secolare Unione Carmelitana Teresiana.
Il volume raccoglie cento lettere che padre Luigi dell'Immacolata (1911-1983), Carmelitano Scalzo della Provincia Toscana, ha indirizzato all'Istituto Secolare Unione Carmelitana Teresiana, da lui fondato nel 1947 a Capannori (Lucca).
«Non gli dico nulla, lo amo». Teresa di Lisieux riassumeva così la sua preghiera in queste poche parole. Non c’è quindi da meravigliarsi che questo libro dedicato alla preghiera parli altrettanto della relazione amorosa. L’amore… la preghiera. Una medesima realtà, un medesimo linguaggio.
«Io sono persuaso che si sappia spontaneamente pregare – scrive l’autore – come si sa spontaneamente amare». Arrivare alla preghiera contemplativa è un’esperienza alla portata di tutti.
Il procedimento proposto guida il lettore affinché trovi in sé il cuore profondo, quel luogo da cui scaturisce la preghiera così come l’esperienza amorosa, affinché egli impari a entrarvi e a farvi silenzio.
Padre Jacques è nato a Boucherville nel 1952. A 23 anni, dopo studi di teologia all’Università di Montréal, è entrato nell’abbazia cistercense Notre-Dame-de-Nazareth a Rouge-mont, dove è attualmente incaricato del frutteto e della sidreria. All’occorrenza, anima ritiri spirituali o riunioni nella foresteria del monastero.
Un piccolo libretto sulla vita di San Giovanni della Croce.