Esortazione apostolica di Paolo VI, pubblicata a dieci anni dalla chiusura del Concilio Vaticano II, al termine dell'Anno Santo del 1975. La riflessione del Papa si dipana tra il significato, il contenuto, le vie, i destinatari e lo spirito dell'evangelizzazione. L'invito forte ad ogni uomo e donna, è quello di essere ministri del Vangelo con la propria vita, perché avendo ricevuto per primi la gioia del Cristo, la mettano in gioco per l'annuncio del Regno.
L'autore, padre di Jakob, un ragazzo appassionato di auto, amante della bici e della chitarra, e bravo a scuola, risponde alle domande che il figlio gli rivolge a proposito del Giubileo. E così intende raccontare a tutti i ragazzi/e cos'è il Giubileo, come è iniziato; il perché di un Giubileo straordinario, le sue implicanze; quale il tema proposto, che è quello della misericordia. P. Curtaz spiega anche il significato del peccato, del perdono, del sacramento della Penitenza e dell'impegno che l'Anno Santo straordinario affida a tutti, anche ai ragazzi, di imparare da Gesù a essere misericordiosi come il Padre che è nei cieli.
Da che palpito viene la predica un prete si racconta
di Paolo Tammi Giampiero Guadagni Prefazione di mons. Diego Coletti
Il libro racconta i 27 anni di esperienza sacerdotale di Don Paolo Tammi (parroco a Roma), tutti trascorsi nella pastorale e nell’insegnamento. Il racconto, in effetti, è l’occasione per descrivere sentimenti e emozioni, azione pastorale, tentativi, timori, aspirazioni e progetti.
E soprattutto per esprimere il proprio «vissuto» in riferimento a: Gesù, il vangelo, la vita spirituale, la fede, la relazione con gli altri, la Chiesa, l’omelia, la catechesi, il laicato, il tempo, l’amicizia. Per esprimere il proprio «pensiero» e le proprie «valutazioni» su: il celibato, la pedofilia, i giovani, la politica, la società, l’immigrazione, la domenica, la morte.
Un amore palese di Don Paolo? L’Africa. Per la sua povertà e per la sua ricchezza, per la sobrietà dello stile di vita, per l’entusiasmo contagioso della sua gente.
sono prete per grazia. una serie di circostanze, non razionalmente sostenibili, mi ha condotto a desiderare di esserlo e a diventarlo. e la stessa grazia mi ha sostenuto in questi oltre ventisette anni... Mai mi sono pentito e mai ho dato, almeno spero, la sensazione di un prete rammaricato e obbligato a svolgere il proprio ministero.
punti forti
L’anno sacerdotale. Qui emerge una figura di sacerdote estremamente positiva.
Aiuto per un’azione pastorale che si pone nella concretezza della realtà
destinatari
Sacerdoti Largo pubblico
autori Paolo Tammi è prete e parroco romano.Nato nel 1956 a Roma, è stato ordinato sacerdote nel 1982. Ha conseguito due lauree nell’Università «La Sapienza»di Roma e il dottorato in teologia alla Pontificia Università Lateranense. Da 27 anni, cioè da quando è prete, ha sempre svolto il ministero in quattro differenti parrocchie ed ha insegnato per dieci anni bioetica in una scuola dell’Università cattolica. Da 13 anni è insegnante di religione nei licei. Giampiero Guadagni: nato a Roma nel 1964, sposato, ha due figli. Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista. Capo servizio a Conquiste del lavoro, quotidiano della Cisl; collabora con Radio vaticana come notista politico; e con Avvenire, per l’inserto settimanale «èLavoro». Ha collaborato con Nova Radio Roma, del Circuito Marconi.
Due gesti antichi, due azioni quotidiane: sfamarsi e pregare, accomunano l’uomo di ogni latitudine.Dalla Bibbia ai Veda orientali,dal Corano ai precetti buddhisti,da sempre la preparazione del cibo,il suo significato,i suoi rituali sono l’espressione di un’unica e intima tensione dell’animo umano a tessere relazioni con gli altri.E con l’Altro. Questo saggio accompagna il lettore in un viaggio tra i saperi e i sapori del cibo dei poveri,cioè dei popoli del Sud del mondo e le loro religioni,tra i piatti tradizionali e le pratiche devozionali, addentrandosi nel complesso rapporto che intercorre tra il nutrirsi e il pregare. Due parti distinte compongono il testo: la prima, in cui vengono prese in esame le implicazioni antropologiche,religiose e socio-economiche dell’alimentazione;la seconda, che apre al lettore le dispense dei cibi semplici,«poveri»,delle tavole di Asia, Africa,Sud America. In una società che ha perso – con la moda dilagante del fast food – il significato antropologico e spirituale del sedersi a tavola,questo libro aiuta senz’altro a recuperare il senso profondo di un’azione così quotidiana come il mangiare,offrendoci nello stesso tempo preziose informazioni sugli alimenti importati nei nostri mercati occidentali, eco di popoli oggi non più così lontani. E tutto ciò al fine di rendersi conto che l’impegno per un mondo più equo e solidale passa anche da ciò che scegliamo di portare a tavola.
Questo album, illustrato con lineari disegni senza colore, narra, in modo molto semplice e breve, la vera storia dei pastorelli di Fatima. Il testo comprende, in ciascuna delle 15 pagine, una parte della storia con il disegno che la raffigura. Il bambino che deve colorare il disegno, può ricostruire la storia e identificare i personaggi e le situazioni che essi hanno vissuto.
Diario di un laico nel viaggio quotidiano tra il passato e il futuro, alle prese con le sfide del suo tempo, sul sentiero della terra promessa: laicità e identità, rilevanza e irrilevanza, mezzi poveri o potere nei mezzi, lievito o pentola (intralismo), il valore della testimonianza o i valori da difendere.
Alzare lo sguardo verso i monti equivale a elevarsi verso Dio, in un rapporto di amicizia e di fiducia che diventa preghiera nelle sue diverse espressioni. È questa, forse, una delle esigenze primarie della vita. Significa sapere che Dio è presente e ci ascolta anche se non sempre ci esaudisce perché è il Padre che ci dona ciò che è meglio per noi. Pregare è credere e fidarsi di Dio. È, come afferma l'autrice, "condurre a un incontro, è stabilire un collegamento: se si raggiunge questo scopo allora è preghiera". Tra i motivi di interesse della pubblicazione:- educazione alla preghiera come valore primario per la vita umana e cristiana; - educazione alla preghiera come dialogo e relazione di vita con Dio fuori del quale la vita è priva di riferimenti e di significato.In poche pagine si coglie una lunga esperienza offerta perché sia utile ad altri.
È nuovo questo ciclo iconografico dipinto dai coniugi Paola e David La Fede per la chiesa parrocchiale di Sant'Antonio Abate a Corti di Costa Volpino (provincia di Bergamo e diocesi di Brescia); nuovo e a servizio della nuova evangelizzazione.Si tratta praticamente di sette icone (Natività, Battesimo, Crocifissione, Pantocratore, Risurrezione, Apparizione sul lago di Tiberiade, Pentecoste) che costituiscono la corona misterica sull'architrave del presbiterio della suddetta chiesa. Queste sette icone, presentate nel libro, sono completamente libere da ogni forma di archeologismo, non vengono da alcuna "moda iconografica", non copiano schemi che poi devono essere spiegati, ma nascono dal basso, cioè dal cammino di fede, dalla lettura attenta della Scrittura e dalla celebrazione comunitaria della stessa, dalla gioia di essere cristiani oggi. Sono icone nuove, nate dalla Chiesa che cammina sulla via indicata dal Concilio Vaticano II, icone per la nuova evangelizzazione. È importante, infatti, per la nuova evangelizzazione, che la comunità cristiana sia visibile, sappia manifestare in ogni ambito dell'esistenza la bellezza e lo splendore della vita in Cristo.
Nel Libro della giungla di Kipling, il cucciolo d'uomo Mowgli riesce a vincere l'arrogante tigre Shere Khan con il fiore rosso, il fuoco, un tizzone ardente. Il fuoco non brucia Shere Khan, lo allontana per sempre. Prendendo lo spunto da questo episodio e, soprattutto da questa simbologia, l'Autore, P. Giuntella, esprime una convinzione: il passaggio, di generazione in generazione, del tizzone ardente, del fuoco della fede, del fuoco interiore, è la strada e il cammino del popolo di Dio, da Abramo a oggi. Non è, dunque, la potenza delle pietre dei templi o la forza delle istituzioni umane ad assicurarci l'avvenire, ma il passaggio da persona a persona di questo tizzone ardente, del fiore rosso della testimonianza, fino all'unità del genere umano, fino alla pienezza dei tempi.
Questo libro inaugura la collana Rock
Che significa rendere testimonianza? Cosa vuol dire essere testimoni? Di che cosa si può dare testimonianza? E nei confronti di chi? Questo testo di P. Martinelli, intende dare una risposta a questi interrogativi, chiarendo dapprima il significato della parola testimonianza, soprattutto dal punto di vista della sua rilevanza antropologica e comunicativa, poi mostrando come l'evento di Gesù Cristo nella sua singolarità, compia in modo assolutamente gratuito la testimonianza incondizionata della Verità di Dio in un soggetto umano; infine presenta la descrizione della testimonianza cristiana, la sua dinamica, i suoi elementi costitutivi, con particolare riferimento al valore del destinatario e le sue peculiari forme.
Sapete dunque interpretare l'aspetto del cielo e non sapete distinguere i segni dei tempi? Questa domanda di Gesù, diretta e provocatoria, disturba ancora oggi perché distinguere i segni dei tempi significa stare nella storia e coglierne il senso globale. Ma quali sono oggi i segni dei tempi? Quali i criteri per distinguerli? L'autore, P. Scarafoni, nei primi due capitoli di questo saggio, rilegge i segni dei tempi alla luce della Sacra Scrittura e del magistero della Chiesa e su questo robusto fondamento costruisce la sua tesi, articolata in sei capitoli, nei quali le diverse categorie: storia, salvezza, provvidenza, discernimento si coniugano e si compongono nella definizione più alta che di Dio ci è stata rivelata: l'Amore.