In questo volume si cerca di collegare le Scritture bibliche dell'Antico e del Nuovo Testamento con la ricerca filosofica che ha mosso l'intera civiltà occidentale nel corso del Novecento, ponendosi domande relative ai tragici avvenimenti della Seconda Guerra Mondiale e dell'Olocausto. Figura centrale in questa riflessione è André Neher (1914-1988), autore del capolavoro filosofico L'esilio della parola. Dal silenzio biblico al silenzio di Auschwitz, intellettuale ebreo per nascita e per scelta, dal profilo culturale ricchissimo: studioso di eccezionali competenze bibliche e giudaistiche e allo stesso tempo uomo di grande sensibilità, attento alle questioni filosofiche più urgenti e brucianti che la nostra contemporaneità ha posto e pone sotto i nostri occhi.
Costante è stato il richiamo di Paolo VI, durante il suo pontificato, al culto e all'amore per la Parola di Dio. In un'udienza concessa all'Associazione Biblica Italiana nel 1970, per la quale si affida al consiglio di un grande esperto, il padre Carlo Maria Martini, allora Rettore Magnifico del Pontificio Istituto Biblico, ribadirà tutta l'ansia della Chiesa nel favorire «ogni sforzo che tenda a raggiungere un'intelligenza sempre più profonda della Sacra Scrittura, per poter istruire i suoi figli con le divine parole». In occasione della Domenica della Parola di Dio istituita da Papa Francesco, Mons. Leonardo Sapienza ripropone in questo volume alcune delle riflessioni più significative del Papa "Maestro della Parola". Con la speranza che possano essere di aiuto a immergerci nel mare della Sacra Scrittura, come la chiama Sant'Ambrogio, per conoscerla sempre meglio e tradurla nella vita di ogni giorno.
Nel linguaggio comune, per profezia si intende la predizione del futuro, la conoscenza anticipata degli eventi. Non è così nel caso del testo biblico: i profeti, nella Scrittura, sono donne e uomini chiamati da Dio per annunciare la sua volontà nella storia: sono lo sguardo di Dio su ciò che stiamo vivendo oggi. Paolo Curtaz, con il linguaggio fresco e insieme profondo che lo caratterizza, ci guida alla scoperta delle figure che vanno a comporre la grande tradizione profetica dell’Antico Testamento: da Mosè a Elia, da Isaia ad Amos, da Geremia a Osea. Siamo così condotti, attraverso un approccio esegetico rigoroso, a calare nella vita quotidiana di oggi la Parola e la sua eterna ricchezza. Con questo testo, l’autore conclude una trilogia affascinante, un approccio originale ricco di stimoli su quel grande affresco che è l’Antico testamento.
Qual è stata la prima volta che ho incontrato Dio? Con questa domanda Paolo Curtaz apre una nuova serie di letture bibliche intorno al tema giubilare della misericordia. "Forse che la donna si dimentica del suo lattante, cessa dall'aver compassione del figlio delle sue viscere? Anche se si dimenticasse, io non ti dimenticherò". Dio è misericordia, una parola che sin dalle antiche Scritture sta a indicare la pietà e la compassione unite allo slancio fisico, all'azione in soccorso di colui per cui si provano questi sentimenti. Intrecciando la meditazione su testi dell'Antico e del Nuovo Testamento con testimonianze contemporanee di uomini e donne che hanno incontrato la misericordia del Signore nella propria vita, questo libro diventa un'ottima occasione per conoscere un po' più da vicino il vero volto di Dio.
Una profonda riflessione sui testi della passione e morte di Gesù che conduce il lettore di fronte allo scandalo della fede. Con la consueta verve e il suo stile diretto e attuale Paolo Curtaz affronta il mistero della Morte di Cristo, prendendo le mosse dal Vangelo, dalle pagine che più hanno turbato, straziato, scosso l'anima del mondo. Tutto è compiuto, il "sì" è stato detto, Dio ha dato tutto. Il velo del tempio è squarciato: questo è il volto del Dio cercato dall'uomo. A noi, ora, di schierarci. Di cadere in ginocchio, sbigottiti, o, ancora, di versargli addosso l'amaro aceto dell'incredulità .